A ottobre la consegna dell’ex Chiesa del Carmine, sta per partire il “laboratorio aperto” della Fondazione Brodolini
Con l’aggiudicazione e la consegna al raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) composto dalla Fondazione Giacomo Brodolini e da Mbs prende il via la gestione del Laboratorio aperto del Comune di Piacenza
Con l’aggiudicazione e la consegna al raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) composto dalla Fondazione Giacomo Brodolini e da Mbs prende il via la gestione del Laboratorio aperto del Comune di Piacenza, che troverà sede presso la ex chiesa del Carmine in piazza Casali e il cui elemento distintivo sarà l’innovazione. Un tema attorno al quale si svilupperanno tutti gli aspetti individuati nel progetto elaborato dagli uffici comunali, che ha visto l’adesione della Regione Emilia-Romagna e il sostegno dell’Unione Europea, che ha finanziato l’iniziativa con risorse attinte dai fondi comunitari Por Fesr 2014-2020. La durata della convenzione è di otto anni, per un valore complessivo di oltre 3 milioni e 500mila euro. «Il Laboratorio aperto del Carmine – commenta il vicesindaco Elena Baio - sarà un hub fisico dedicato all’apprendimento e alla pratica dell’innovazione in tutte le sue espressioni: tecnologica, sociale e culturale. E con queste caratteristiche rappresenterà un vero e proprio ponte tra Piacenza e il resto del mondo. Il tutto in un’affascinante ex chiesa del Trecento, recuperata e rifunzionalizzata da parte del Comune in uno spazio urbano fruibile dai cittadini e dalle imprese, che vedrà la coesistenza di servizi di informazione sull’ambiente, la mobilità e il turismo ed eventi cittadini, con spazi attrezzati con tecnologia informatica avanzata, nel segno dell’innovazione e della sostenibilità». La consegna dell'immobile avverrà nel mese di ottobre.
Prosegue il vicesindaco: «Il Laboratorio Aperto di Piacenza faciliterà l’incontro tra domanda e offerta di soluzioni innovative e tecnologiche per la mobilità,
La Fondazione Brodolini e Mbs, che già gestiscono spazi analoghi a Milano, Torino, Pisa, Aosta, Modena e in altre città, offriranno l’opportunità di uno scambio di esperienze e iniziative con altri territori e centri di innovazione. Diverse realtà del territorio piacentino già in questa prima fase hanno aderito, e tante imprese, associazioni e cittadini hanno manifestato il loro interesse e il desiderio di partecipare alle iniziative del Laboratorio. Spazio dinamico e
A seguire l’elenco dei principali servizi che verranno offerti dal Laboratorio aperto: eventi di informazione, sensibilizzazione e coinvolgimento del pubblico; attività di formazione rivolte a professionisti e imprese sui temi del Laboratorio e di promozione della cultura digitale anche verso fasce sociali marginali al fine di superare il digital divide; elaborazione di nuove metodologie didattiche per la formazione dei giovani nelle discipline e professioni legate agli ambiti del Laboratorio; progetti educativi rivolti a scuole e università del territorio, volti a favorire la creatività degli studenti; sviluppo di piattaforme tecnologiche per la soluzione di problemi, il miglioramento di processi, per nuovi servizi o forme di comunicazione; lab Space con finalità di edutainment per la divulgazione, esposizione e sperimentazione di tecnologie; living Lab con attività di supporto e accompagnamento per la diffusione delle soluzioni; programmi di Open Innovation volti a facilitare l’incontro e il matching di innovazione tecnologica tra imprese e start up; realizzazione di applicazioni innovative e software dedicati alla mobilità e alla logistica sostenibile, ambiente e territorio e ai beni culturali/eventi; attività di co-progettazione, testing e validazione di servizi; eventi destinati alla costruzione di servizi e applicazioni attraverso modalità “hackathon”; sperimentazione con cittadini e imprese per la