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Agenti pestati per un biglietto del bus, Siulp: «Se la Polizia è debole, lo Stato è debole»

La segreteria piacentina del sindacato di polizia condanna duramente le aggressioni alla polizia durante l'intervento di via Di Giovanni per un immigrato senza biglietto. «Solidarietà e vicinanza ai poliziotti feriti»

(Repertorio)

«Se la Polizia è debole lo Stato è debole, l'equazione è questa». Così. In una nota, interviene la segreteria provinciale del sindacato di polizia Siulp di Piacenza, diretta da Oliviero Pietrarelli, in merito al gravissimo episodio avvenuto il 10 luglio in via Di Giovanni a Piacenza, dove un immigrato, che non voleva pagare il biglietto dell'autobus, ha mandato all'ospedale due agenti delle volanti a calci e pugni.

«Esprimo sentimenti di solidarietà e auspico completa guarigione ai giovani colleghi della pattuglia volanti che, durante il turno di controllo del territorio, si è imbattuta in un intervento laddove un cittadino ghanese, a spregio di qualsiasi regola del Paese che lo ospita, ha pensato bene di aggredire con calci e pugni i rappresentanti della Stato in divisa costringendoli alle cure del pronto soccorso con esiti di danno permanenti».

Il Siulp di Piacenza segnala «come sia diventato di normale routine per chi vive sul filo della legalità aggredire con pervicace violenza chi è deputato al controllo sulla sicurezza dei cittadini e a far rispettare le leggi in Italia di giorno e di notte. Quest'ultimo passaggio sta rendendo sempre più difficile per l'amministrazione di pubblica sicurezza trovare a medio termine volontarietà e passione nel mestiere del poliziotto perché sottopone il personale a imponderabilità, sia fisica che economica. Perciò è evidente il fallimento del quadro politico che prevede un garantismo eccessivo fino a sfociare dell'impunibilità ed in un circondario di politiche sociali inattuabili e ingestibili per il Paese a tutto danno della sicurezza di quest'ultimo ed in primis dei poliziotti in prima linea».

«Il Siulp - prosegue la nota - già da tempo si sta sforzando senza limiti tutti i giorni di trovare soluzioni anche mediante denunce pubbliche delle migliaia, continue e diuturne aggressioni nei confronti dei tutori dell'ordine ma, nonostante ciò, la politica vuole che i rappresentanti dello Stato siano vittime del dovere e della violenza di strada. Trovare soluzioni legislative è preminente nel Paese».

«Si auspica - conclude Pietrarelli - che le forze di polizia possano operare con professionalità e abnegazione sapendo che il loro operato sempre a rischio dell'incolumità personale, non verrà reso vano da una sostanziale incertezza della pena, fenomeno che spinge una parte della popolazione a sentimenti di pancia, con avversione e rabbia generalizzata, che induce persino a parlare di giustizia fai da te e legittimazioni all'utilizzo di armi da fuoco».


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