«Congresso della famiglia, lasciare la libertà di scelta alla donna»
Il Comitato Difendiamo i nostri figli sarà alla tre giorni di Verona. «Tanta ignoranza e notizie false intorno a questo tema, non siamo né omofobi né retrogradi. Vogliamo solo sostenere la famiglia e combattere l’inverno demografico in Italia». Preoccupano le minacce degli antagonisti
«Intorno a questo evento c’è molta ignoranza. Eppure si tratta di argomenti urgenti per l’Italia di oggi. Il ministro Di Maio ci ha dato degli sfigati e pure Conte ci ha criticati togliendo il patrocinio. Siamo stati accusati di omofobia, di essere retrogradi e di avere concezioni medievali. Addirittura, alcune frange di antagonisti hanno minacciato alcuni albergatori di non ospitaci». Il Comitato “Difendiamo i nostri figli”, nonostante tutto, parteciperà al Congresso internazionale della famiglia, che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzo e che terminerà con una grande marcia della famiglia, con persone provenienti da tutto il mondo. A presentare l’appuntamento, sono stati Andrea Fenucci e Gabriele Borgoni, del comitato Difendiamo i nostri figli e referenti del Family day di Piacenza. Presente anche Massimo Polledri, ex assessore comunale alla famiglia, che sarà anche lui a Verona.
Borgni sottolinea le «tante fake news diffuse e gli attacchi alla tre giorni. Noi diciamo: aspettate di sentire ciò che diremo prima di criticare». All’evento, comunque, hanno dato il patrocinio il ministero della Famiglia, con il titolare Lorenzo Fontana, e le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia. Saranno presenti Igor Dodon, presidente Moldavo, Lorenzo Fontana, ministro per la Famiglia e la Disabilità, il vice presidente del Consiglio, Matteo Salvini, Katalin Novak, ministro per la Famiglia ungherese, Ignazio Giuseppe III, Patriarca della Chiesa Cattolica sira, Theresa Okafor, presidente Foundation for African Cultural Heritage. Fenucci ha toccato anche il tasto dei finanziatori, anche questi attaccati dalla propaganda anti life: Citizen Go di Filippo Savarese, Pro Vita di Toni Brandi e Generazione Famiglia di Jacopo Coghe. «La vera libertà - concludono Fenucci e Borgoni - è la libertà di scelta, la libertà dalla necessità economica: le madri che vogliono lavorare devono essere libere di poterlo fare, ma quelle che volessero fare le madri a tempo pieno dovrebbero essere altrettanto libere di farlo, nessuno dovrebbe arrogarsi il diritto di dire quale si lil modo migliore di essere madre».