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Restyling all'Appartamento del cardinale, l'Ecce Homo resta alla Banca di Piacenza fino a maggio

Prorogato l’accordo tra Opera Pia Alberoni e Banca di Piacenza, per il deposito gratuito del dipinto di Antonello da Messina, autorizzato dalla Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza

La restauratrice Francesca De Vita e l'Ecce Homo di Antonello da Messina

L’Ecce Homo di Antonello da Messina sarà custodito ancora per qualche tempo nei locali a custodia chiusi della Banca di Piacenza. Grazie all’accordo tra l’Istituto di Credito locale e l’Opera Pia Alberoni, la delicata tavola è stata trasferita, nello scorso mese di novembre, in una sala dedicata del caveau di Banca di Piacenza, dove resterà fino all’inizio del prossimo mese di maggio, quando potrà fare ritorno nella sala espositiva all’interno dell’Appartamento del Cardinale del Collegio Alberoni, oggi sottoposto a importanti lavori di restyling. Banca di Piacenza ha infatti accolto la richiesta di Opera Pia Alberoni, pervenuta la scorsa estate, accettando di custodire il capolavoro in forma del tutto gratuita. Opera Pia Alberoni si è assunta invece i costi di trasporto e di assicurazione dello straordinario capolavoro. Al fine di poter accogliere il dipinto, tanto prezioso, quanto delicato, l’Istituto di Credito ha provveduto ad adeguare, dal punto di vista microclimatico, la sala prescelta per la custodia, così che potesse garantire le condizioni più idonee per la conservazione del capolavoro. Dall’arrivo della tavola in caveau, sono stati programmati periodici sopralluoghi congiunti (ogni dieci giorni circa), tenuti dal personale dell’Opera Pia Alberoni e di Banca di Piacenza, insieme alla restauratrice Francesca De Vita, che ha “in cura”, ormai da anni il capolavoro, che hanno verificato e confermato non solo il mantenimento dei parametri microclimatici, peraltro controllabili, grazie alla più moderna tecnologia, anche a distanza, ma anche le reali condizioni dell’opera dipinta da Antonello, attraverso l’apertura della cassa e il controllo diretto dei punti della superficie pittorica più delicati e critici. Il capolavoro del Maestro messinese è sempre risultato in buone condizioni conservative. L’opera è custodita in una valigetta in alluminio fatta costruire appositamente dall’Opera Pia Alberoni alcuni anni fa, rivestita all’interno in ethafoam, e accoglie, in un vano interno dedicato, un panetto di prosorb condizionato al 55%, in grado di garantire il microclima più equilibrato anche all’interno del piccolo spazio della valigia. Il dipinto è avvolto in carta giapponese e collocato in orizzontale.

Conservare un capolavoro - Un’impegnativa ed entusiasmante sfida. Non tutti lo sanno, ma i capolavori artistici, e in generale le opere d’arte antica, hanno bisogno di cura e di attenzioni conservative continue e scrupolose, oltre a un costante e attento monitoraggio, per poter mantenere la loro originaria bellezza e vincere la battaglia con lo scorrere del tempo e il deterioramento sempre possibile. Francesca De Vita, restauratrice: «L’Ecce Homo di Antonello da Messina, conservato nel Collegio Alberoni di Piacenza, è custodito dal 2002 in una teca fissa, non stagna e micro-climatizzata, a causa delle sue delicate condizioni di conservazione. L'opera, agli inizi del '900 è stata infatti oggetto di un intervento demolitivo: privata della cornice originale, assottigliata nel supporto, bagnata e pressata. La pellicola pittorica, che si era polimerizzata seguendo nel tempo la curvatura progressiva del legno e quindi aumentando in larghezza, è stata ricondotta forzatamente alla più stretta dimensione planare iniziale.  In conseguenza a ciò, la superficie pittorica presenta sia accavallamenti ormai stabili, sia zone di collasso coincidenti con le gallerie scavate dagli insetti xilofagi al di sotto della preparazione. La tavola ha inoltre, sul retro, una parchettatura. Il feedback dopo 17 anni di conservazione in vetrina mostra come l’attenzione debba sempre essere costante, sia sul funzionamento degli impianti, sia sulla valutazione delle condizioni conservative dell'opera, come fattori strettamente interdipendenti».

Sono importanti e numerosi i lavori avviati dall’Opera Pia Alberoni presso il complesso architettonico di San Lazzaro. Giorgio Braghieri, Presidente Opera Pia Alberoni. «In coincidenza con gli importanti lavori di restyling dell’Appartamento del Cardinale, Opera Pia Alberoni – cogliendo l’occasione del fermo delle tradizionali visite museali e degli eventi culturali per il perdurare delle avverse condizioni sanitarie dovute alla pandemia da Covid 19 – ha avviato ed ha in avanzato stato di realizzazione altri importanti lavori agli edifici del complesso alberoniano di San Lazzaro. Tra questi l’ampliamento e la riqualificazione dell’ingresso carraio e pedonale al cortile della parrocchia e alla Galleria Alberoni, per la quale si è provveduto altresì a realizzare una bussola vetrata all’ingresso della Sala Arazzi e prossimamente i lavori di riqualificazione energetica con la sostituzione del manto di copertura. Sono anche in programma, per i prossimi mesi, le opere di rifacimento delle facciate del Collegio, della Chiesa di San Lazzaro e dell’oratorio della parrocchia, d’intesa con i parroci. Proseguono infine i lavori di ristrutturazione dell’intero edificio “Portici”».

Il restyling dell’Appartamento del Cardinale Alberoni e la sala dedicata all’Ecce Homo - Proseguono nel frattempo i lavori di restyling dell’Appartamento del Cardinale che riconsegneranno ai visitatori, ambienti rinnovati, con un allestimento revisionato dallo storico dell’arte Angelo Loda, una saletta dedicata esclusivamente allo straordinario dittico di Jan Provost (1462-1529),con la Madonna della fontana e il Bicchiere con fiori entro una nicchia, nuove opere esposte, una raddoppiata selezione dei più preziosi argenti e tesori liturgici, l’anticamera dell’Appartamento che diverrà ulteriore sala museale, il tutto impreziosito da una nuova illuminazione ideata da Davide Groppi e con la completa climatizzazione degli ambienti a garantire non solo il ricambio continuo dell’aria necessario, da qui in avanti, per ogni sicurezza antiepidemica, ma anche il permanere negli ambienti dei parametri microclimatici migliori per la conservazione dei tesori artistici in esso esposti. Alcune novità allestitive riguardano anche la sala interamente riservata all’Ecce Homo di Antonello da Messina, con una revisione del fondale della teca e una aggiornata illuminazione anch’essa firmata da Davide Groppi.

La scienza per l’arte in video e immagini - Troveranno spazio, in video e immagini, nel nuovo percorso di visita all’Appartamento del Cardinale anche gli esiti delle sofisticate indagini non invasive realizzate negli scorsi anni sulla tavola di Antonello da Messina dai laboratori mobili del Cnr (Ifac e Isti), dalla rete di beni culturali dell’Infn (Infn-Chnet), in collaborazione con l'Opera Pia Alberoni, proprietaria del dipinto, e di concerto con la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza.


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