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La mobilità secondo i lettori: «Parcheggi e trasporto pubblico non all'altezza, non siamo pronti»

Le riflessioni dei lettori sui cambiamenti suggeriti dal Pums al Comune di Piacenza. Tante le critiche al piano, ma alcuni invitano i piacentini a utilizzare meglio il servizio navetta dello stadio alla Galleana e il parcheggio della questura

Il nuovo piano urbano per la mobilità sostenibile che, in un arco temporale di 5 e 10 anni, cambierà l’assetto viabilistico di Piacenza, continua a far discutere i nostri lettori. Gli articoli di approfondimento pubblicati da “IlPiacenza.it” – il documento del Pums è di 140 pagine più alcuni allegati – continuano ad alimentare il dibattito tra i piacentini.

«A Piacenza – riflette Laura Badiini - è tutto un disastro. Perché il centro muore? Perché i residenti non sanno dove mettere le auto. Negli anni ‘90 le auto erano poche, ora la situazione è ben diversa. Vi pare che in zona 5 la prima auto paghi 25cent/giorno e la seconda 2 euro/h?! Vi sembra il modo di trattare i residenti?! Secondo punto per quale motivo le persone dovrebbero pagare un parcheggio per venire in centro? Cosa c'è di così bello che un centro commerciale non possa offrire? Per di più il centro commerciale ha pure i parcheggi gratis. Dobbiamo cambiare mentalità e prima di pensare alla viabilità pensare di trasformare il nostro centro storico e la città in un qualcosa che meriti di essere visitato. Altrimenti presto tutti i negozi diventeranno garage».

Andrea Hummer Ciccio Mori si professa un “elettore di destra”. «A parere mio il tutto è dovuto a politiche di sostenibilità errate! Vogliamo inquinare meno? Il traffico deve scorrere non bloccarsi, quindi per sostenere ciò le vie dovrebbero essere tutte a senso unico creando anelli nella città e strade di entrata e uscita, il centro storico o Ztl era già fin troppo ampio. La gente non va più in centro perché è caro a livello di prezzi e di parcheggi ce ne sono pochi! Potrei ancora dire altro ma mi fermo. State uccidendo la città». «Ormai le auto – osserva Leo Rossi - sono tutte ecologiche. La giunta mi pare più di sinistra che di destra…Non fa nulla per incentivare la gente a popolare il centro ormai morto...girano i soliti ragazzini con buone gambe». Gianmaria Bersani era a favore dell’apertura anticipata della Ztl, ora ovviamente non vede di buon occhio il dietrofront. «Siamo una delle poche città a non avere varchi nella Ztl ad orari programmati. Si era provato a togliere la limitazione alle ore 18, ma quando qualcosa funziona viene subito fatta marcia indietro. Città di Tafazzi». «Prima c'è da creare alternative – è il parere di Marco Pellini - poi chiudere per la Ztl. Abbiamo la viabilità in stazione che è penosa (due rotonde e un dosso, pedoni che attraversano e dulcis in fundo gli autobus che si fermano in mezzo alla strada). Con Ztl allargata sarà ancora peggio».

I FAVOREVOLI AL PUMS

Ma il Pums piace anche a una fetta di città. Mauro Braghieri, presidente dell’associazione Pendolari, commenta così sulla nostra pagina: «È anacronistico continuare a usare l'auto per qualsiasi spostamento. Leggete il documento del Pums integralmente per farvi un'idea precisa. Il Pums, se dovesse essere realizzato, prevede parcheggi scambiatori alle porte della città, nuove piste ciclabili, un sistema di trasporto pubblico più capillare. Il problema vero è che venga effettivamente realizzato senza restare un libro dei sogni come spesso è accaduto in Italia per questo genere di iniziative». A favore del Pums Marcella Barocelli: «Più biciclette, più pedoni, meno auto! Ne guadagneremmo in salute, tutti». Ottavio Torresendi segnala il poco utilizzo della navetta della Galleana. «Mettete la macchina nel parcheggio dello stadio perennemente vuoto e gratuito e prendete la navetta». «Abito a Rivergaro – è la voce fuori dal coro di Antonio Silva - lavoro in Largo Battisti, lascio la macchina al parcheggio della questura. Ci sono gli spazi bianchi. Non pago un euro. Mi faccio 10 minuti (scarsi) per arrivare al lavoro. Scusate: di cosa state parlando?!?». Tanti lettori hanno preso come riferimento via Martiri della Resistenza: mettere il limite dei 30 all’ora in quel tratto sembra esagerato. Non è di questo avviso Morena Baroni: «Sono d'accordissimo perché attraversare anche al semaforo è un terno al lotto. Non si vede mai un vigile che controlli il traffico, se non per rilevare i vari incidenti». Semafori nel mirino di Daniele Maggi: «Hanno tempistiche assurde come in via Manfredi - tra viale Dante e via Bianchi o viale Dante e via Nasolini - che crea incolonnamenti ed ingorghi con inquinamento altissimo». Inquinamento citato anche da Lorenzo Tarsitano: «Pedonalizzare le vie davanti alle scuole, via Damiani e Nasolini ad esempio, abbattiamo le emissioni del 50%». E poi aggiunge: «Se venite da Valtrebbia e Valnure in macchina, il bus navetta per il centro dalle 7.30 in poi costa 1 euro al giorno». «Per attraversare a piedi Piacenza impiego 15 minuti – racconta Piero Bazzoni - Da piazza Milano al centro 3 minuti a piedi. Il problema non sono i parcheggi che fan chiudere i negozi ma gli acquisti online».

 

CENTRO SEMPRE PIU’ SVUOTATO DI POSSIBILI FREQUENTATORI

«E qualcuno si meraviglia del fatto – aggiunge Valentino Diana - che in centro non ci va nessuno? Ma ringraziamo che, ancora, qualche parcheggio vicino c'è...se si eliminano quelli...altro che deserto. Il Pums sarebbe fattibile se ci fosse un trasporto pubblico buono e con mezzi non inquinanti senza dover aspettare 20 minuti per un bus, mettere bici e monopattini elettrici gratuiti o a basso prezzo per l'utilizzo».  «Qui l'ultimo extraurbano – è il post di Mizu Nokokoro -  passa alle 19.45. Quante volte mi sono pagata il taxi. I mezzi lasciano a desiderare, anzi la sera non sono sicuri. Aggiungiamo anche che per il servizio che ti danno il costo del biglietto è davvero alto. Costa quanto un biglietto a Milano oppure, allo stesso prezzo, fai Mentone /Nizza. Scusate, ma la vita dei pendolari la può capire solo chi la fa. Dovrebbero costruire box sotterranei e con prezzi agevolati per chi lascia la macchina tutto il giorno». Emanuela Maserati vorrebbe continuare a comprare nei negozi di vicinato e non online. «Mi piace andare in negozio, quando ho la possibilità. Ma la Ztl ha fatto perdere molti clienti ai negozi. Non avete mai pensato che purtroppo c'è gente che non ha soldi sufficienti per queste cose?». «Per poter chiudere il centro alle auto – commenta Paola Pasquali - ci devono essere dei mezzi pubblici che funzionano a tutte le ore di giorno e di notte, che passino ad orari ravvicinati e non ritardino neppure di 5 minuti (non si può arrivare tardi tutte le mattine al lavoro)».

CHI ABITA IN PROVINCIA E LAVORA IN CITTA’…

I più critici del Pums sono i residenti della provincia che per vari motivi – il luogo di lavoro in particolare – devono raggiungere il centro. «L'intento era nobile – spiega Niccolò Federici -. Ma è calibrato sui residenti. Non considera chi per lavoro viene dalla provincia. Di grazia, dove le lasciamo le auto? Andiamo in bus? Ma se ogni settimana uno si rompe, prende fuoco e lascia piedi. E le bici? Vogliamo parlare della bici? Me ne hanno rubate 5 in due anni. Dove le lasciamo? Il deposito della stazione per me è lontano. Nel parcheggio dello stadio non sono custodite, in centro non parliamone. Non siamo pronti». Carla Lazò abita in provincia, ma si reca almeno una volta al giorno in città. «Durante la settimana più di una volta ho rinunciato perché dopo aver passato a setaccio diverse zone di parcheggio (tutte a pagamento) e non avendo trovato posto, torno a casa. Perché non fare parcheggi scambiatori alle porte della città, ma con servizi navetta efficienti – ogni 10-15 minuti - per il centro?».

«Io la mattina – racconta Serena Politi - ci metto mezz'ora a raggiungere la città, il mio posto di lavoro è lontano 20 minuti a piedi dalla fermata della navetta, aggiungere il tempo di parcheggiare, aspettare la navetta e spostarsi sono per essere ottimisti altri 15 minuti. Calcolando se va bene 1,10 andata e 1 ora e 10 ritorno. Non male se pensi che siamo a Piacenza e non a Londra. Io a Londra ci ho vissuto. Si usano solo i mezzi. Ma sono efficienti e soprattutto ci sono molte fermate. E lungi da me paragonare Piacenza a Londra! Non contesto il provvedimento, contesto che non siamo pronti». «Per chi abita in provincia – conclude la nostra raffica di commenti Alessandra Rebecchi - questo è un bel messaggio: "Non venite più in centro a Piacenza". Bene, io non ci metterò più piede, per arrivare e parcheggiare impiego ore e spendo un capitale».

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