«La produzione non sia asservita alla finanza»
Il segretario nazionale Ugl: «Così nascono i “poveri grigi” che non arrivano a fine mese. Serve più welfare per la famiglia». Durigon: «Servono certezze e stabilità per gli investimenti». Buttaroni (Tecnè): «La legge di Stabilità ha portato gli anni per i controlli fiscali da 5 a 8 e poi ci si chiede perché la gente è stanca e vuole cambiare»
Il lavoro deve ripartire dalla produzione non essere asservito alla finanza. Bisogna invertire la tendenza e far sì che non ci siano più i “poveri grigi”, cioè la classe media che ha un lavoro, una casa, ma non ce la fa ad arrivare alla fine del mese. E poi ancora, per far riprendere il Paese andrebbero incrementati la produzione e i contratti stabili (per far crescere i redditi e quindi stimolare il consumo) e diminuito il lavoro pubblico, abbassate le tasse alle imprese. Sono i pilastri emersi all’incontro dell’Ugl, il 17 gennaio, dove il segretario nazionale Francesco Paolo Capone ha presentato il proprio libro “populeconomy, l’economia per le persone e non per le élite finanziarie”.
Secondo Durigon, ex presidente della Commissione lavoro della Camera, «i segnali non sono buoni. Cala la produzione industriale e
Buttaroni ha detto che anche nella ricca Emilia Romagna spira il vento del cambiamento perché c’è malessere. «I poveri grigi - ha sottolineato - portano risentimento. Solo il 4% degli italiani dice di aver migliorato la posizione, mentre il 30% l’ha peggiorata. C’è sfiducia. Se c’è fiducia i cittadini sono invogliati a spendere. Purtroppo, dal 2008 i redditi sono scesi dell’11%,le tasse sono aumentate e il lavoro è calato. Le imprese che investono 100 alla fine guadagnano 10: in altri Paesi il guadagno arriva a 20. Ci sono troppi costi di gestione amministrativa, la burocrazia, con un sistema che costa 63 miliardi in più di quanto dovrebbe costare. In Italia ci sono 8.100 regimi fiscali diversi». Buttaroni, dati alla mano, affonda il coltello: «La legge di Stabilità aumenta ancora il controllo fiscale per le aziende portandolo da 5 a 8 anni! Salgono i rischi e il capitale resta immobilizzato. Negli Usa l’investimento pubblico traina il provato, da noi c’è l’ossessione del debito pubblico. Poi però si aumenta la spesa corrente, in deficit, con il reddito di cittadinanza…poi ci sembra strano che la gente voglia cambiare».