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«La violenza è una scelta che va interrotta con un'azione congiunta». Presentata la convenzione tra Comune e Cipm

Il progetto, dal titolo “Uomini autori di violenza: prevenzione e recupero”, concerne lo svolgimento di un’attività trattamentale clinico-criminologica integrata, orientata alla prevenzione, rivolta a soggetti che hanno compiuto condotte violente a rischio recidiva o che sono coinvolti in situazioni di disagio o di conflittualità a rischio di comportamenti antisociali

Nella mattinata di venerdì 26 novembre è stato presentato il progetto “Uomini autori di violenza: prevenzione e recupero”, la cui convenzione è stata siglata tra il Comune di Piacenza e l'associazione Cipm – Centro italiano per la promozione della mediazione, alla presenza dell'assessore alle Pari Opportunità e Servizi Sociali Federica Sgorbati insieme a Silvia Merli, presidente di Cipm Emilia Aps. 

La convenzione concerne lo svolgimento di un’attività trattamentale clinico-criminologica integrata, orientata alla prevenzione, rivolta a soggetti che hanno compiuto condotte violente a rischio recidiva o che sono coinvolti in situazioni di disagio o di conflittualità a rischio di comportamenti antisociali. Il progetto durerà un anno e l’amministrazione comunale ha stanziato 31mila euro di finanziamento. E’ previsto l’eventuale rinnovo per ulteriori 12 mesi alla scadenza naturale del contratto qualora vengano confermati i finanziamenti provenienti dai Piani di Zona.

Dai dati è emerso come la violenza contro le donne, anche durante la pandemia, non si sia mai arrestata ma anzi, abbia subito un’ulteriore accelerata. Le aggressioni e gli abusi sessuali, infatti, nella maggior parte dei casi avvengono all’interno delle mura domestiche. I numeri sono impressionanti e, ad oggi, sono 30 le richieste di presa in carico pervenute al Cipm. Un dato molto preoccupante, se si pensa che tra il 2015 e il 2017 gli utenti erano solamente 3.  

«Dal 2015 si sta osservando un aumento costante di condotte violente, in particolare degli uomini contro le donne. L’idea alla base del progetto è duplice: curare i violenti per evitare recidive che rischiano di assumere contorni più gravi e diminuire i costi sociali» ha spiegato l’assessore ai servizi sociali, Federica Sgorbati.

«La violenza è una scelta che va interrotta con un'azione congiunta. In questo progetto è necessario fare rete, in modo da poter agire in modo integrato, anche insieme ai Servizi Sociali, con cui collaboriamo, oltre al centro antiviolenza di Piacenza, i consultori e tutte le altre realtà coinvolte, in modo da raggiungere quante più persone possibili» ha aggiunto Silvia Merli, presidente dell’associazione Cipm.

Il progetto prenderà in carico 20 persone: uomini autori di violenze intrafamiliari, soggetti che abbiano mostrato condotte violente (maltrattamenti o abusi sessuali) contro donne e minori, stalker e soggetti sottoposti a procedimenti penali.

Le azioni per la presa in carico prevedono:

- attività di accoglienza e valutazione: in questa fase verranno svolti colloqui psico-criminologici e anamnestici per valutare la possibilità della presa in carico;

- attività di psicodiagnosi: prevede l’utilizzo di strumenti definiti dagli operatori a seconda degli elementi emersi durante i colloqui di accoglienza e valutazione;

- colloqui individuali e trattamento di gruppo; nel caso di impossibilità, verrà attivato un percorso con colloqui individuali;

- attività di valutazione, da parte degli esperti, rispetto all’eventuale necessità di attivare un progetto di reinserimento sociale della persona, con la finalità di riduzione del rischio e favorendo un processo di responsabilizzazione;

- incontri di équipe;

- supervisioni periodiche con un esperto del CIPM Coop soc Coop con sede a Milano con esperienza pluriennale nel trattamento di soggetti con condotte violente;

- monitoraggio periodico del progetto, attraverso équipe con gli operatori dei Servizi Sociali ed incontri specifici sulle singole situazioni con i Referenti Territoriali.

I soggetti potranno rivolgersi spontaneamente al servizio o essere inviati dai Servizi Sociali Territoriali, Centri Antiviolenza, Forze dell’Ordine, UEPE, USSM, Ausl, professionisti privati. I professionisti del CIPM Emilia-aps faranno una valutazione rispetto alla effettiva possibilità della presa in carico.

Per tutta la durata del progetto gli operatori coinvolti si impegneranno a portare avanti tutte le attività previste che, nel caso di mantenimento della situazione di emergenza, potranno essere svolte tramite l’utilizzo di piattaforme online e/o adottando tutti i presidi previsti dalle normative vigenti.

Le risorse messe a disposizione da CIPM EMILIA-APS a titolo di confinanziamento sono complessivamente pari a 4.253,90 euro ripartiti tra spese di personale (incarichi professionali), spese per servizi (utenze), spese immobili (affitto sede) e finanziamenti privati.


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