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«A Pasqua niente scampagnate, né feste in giardino o in cortile. L'emergenza è ancora in atto, stringiamo i denti»

Appello del sindaco Patrizia Barbieri: « Il contagio è ancora in atto. Non è affatto finita. Torneranno i momenti per festeggiare e per abbracciare i nostri cari. Torneranno molto prima se tutti rispetteremo le misure di distanziamento sociale»

Patrizia Barbieri

«Pasqua è alle porte e a qualcuno il prossimo weekend potrebbe venire la tentazione di infrangere le regole e disattendere le misure in atto. Saranno disposti più controlli, ma io voglio fare un appello – ancora una volta – al vostro senso di responsabilità perché confido che quasi tutti abbiate compreso quanto sia importante non cedere proprio adesso che iniziamo a vedere i primi risultati del distanziamento sociale», scrive il sindaco di Piacenza, Patrizia sul proprio profilo Facebook. 

«Gli epidemiologi  - continua - ci richiamano al rispetto delle misure invitandoci a non sottovalutare il rischio di un ritorno dell'epidemia, un colpo di coda che vanificherebbe tutti gli sforzi fatti. Il contagio è ancora in atto. Non è affatto finita. Ecco perché mi sento di ricordare che non sono consentite le scampagnate fuori porta, ma nemmeno i festeggiamenti nei giardini interni o nei cortili dei palazzi. Anche i piccoli assembramenti con i vicini di casa o i parenti stretti possono rivelarsi molto pericolosi. Basta un attimo, un errore di valutazione, un piccolo incidente che costringa a recarsi al pronto soccorso. Dobbiamo stringere i denti ed avere pazienza, torneranno i momenti per festeggiare e per abbracciare i nostri cari. Torneranno molto prima se tutti rispetteremo le misure di distanziamento sociale». 

«Ad oggi abbiamo quasi 3mila casi accertati, di cui 1.200 in città. Dico “casi accertati” perché è ovvio che in realtà, considerando gli asintomatici e chi non ha fatto il tampone, il numero reale di positivi è certamente più alto. Ci sono 147 persone in terapia intensiva, in questo momento. In un letto di ospedale o a casa in isolamento, proprio mentre state leggendo queste parole, ci sono i nostri amici, i nostri parenti e i nostri conoscenti. Tenetene conto perché, proprio incoraggiati dal rallentamento dei ricoveri che stiamo registrando, il nostro impegno deve ancora essere massimo».


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