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«Siamo arrivati alla fine della vita del Polichirurgico»

L’ingegner Luigi Gruppi, direttore dell’ufficio tecnico Ausl: «Non ci sono prospettive per la struttura, non ha un futuro»

L'ingegner Luigi Gruppi

«Nessuno meglio di me conosce i muri, gli ascensori, i tubi del Polichirurgico “Guglielmo Da Saliceto” di Piacenza». Tutte le discussioni che senso sui possibili miglioramenti della struttura sono staccate dalla realtà che conosco». L’ingegner Luigi Gruppi, direttore dell’ufficio tecnico dell’Ausl di Piacenza, ha preso la parola durante il dibattito sull’opportunità o meno del nuovo ospedale per esprimere la sua versione dei fatti, in risposta alle tesi del comitato “Salviamospedale” che chiede di potenziare l’attuale struttura sanitaria del centro storico.

«Ho fatto tante ipotesi di recupero “di pezzi di ospedale” - ha dichiarato Gruppi -, sistemazioni, arrangiamenti. Penso che sia molto urgente trovare qualcos’altro da farci dentro al Polichirurgico, per quando sarà pronto l’ospedale nuovo. Perché siamo arrivati alla fine. Non ci sono prospettive per l’attuale ospedale, non ha un futuro. Anche con interventi pesanti. Può andare avanti qualche anno. Abbiamo fatto un miracolo a realizzare una terapia intensiva all’ultimo piano durante la pandemia».

Gruppi ritiene necessario il nuovo nosocomio. «Vedo una bella prospettiva nel nuovo ospedale. Sarà qualcosa di adeguato alle ipotesi sulle previsioni del futuro della sanità e degli ospedali per i prossimi 30 anni. Sono aperto al confronto, ma nessuno dei tecnici del comitato è mai venuto nel mio ufficio per confrontarsi. Quando il comitato dice che si potrebbe demolire “Villa Speranza” e costruire un edificio a più piani di supporto all’ospedale, ricordo che siamo a tre metri da un muro farnesiana. Complesso costruire una struttura alta così vicina ad un muro vincolato».


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