San Polo, pronti i primi 40 posti ma si potrebbe arrivare a 150
L’area logistica dell’Aeronautica militare ospiterà chi è guarito dal Covid-19 e deve rispettare la quarentena. L’assessore Priolo: «Una risorsa che cade nel momento giusto». Il sindaco Piva: «San Polo non è omertosa e chiusa, pronti a dare una mano». Il generale Santamaria: «Da subito il ministro mise a disposizione questa struttura»
San Polo è pronto a ospitare i primi guariti dal Covid-19 che dovranno osservare un periodo di quarantena. I primi ex malati, quaranta, potrebbero arrivare già la prossima settimana e saranno alloggiato nell’Area logistica dell’Aeronautica militare. Il sopralluogo finale è stato svolto la mattina del 9 aprile, alla presenza dei vertici delle istituzioni, civili e militari, che stanno gestendo l’emergenza coronavirus. L’operazione consentirà di alleggerire il carico dell’ospedale e di dare una risposta a chi si trova in difficoltà nel trovare un luogo adatto dove rimanere in quarantena.
«Stabiliremo con l’Asl - ha affermato Priolo - le modalità per ospitare le persone. Questo è una risorsa importante per il periodo post
Il generale Santamaria ricorda come fin da subito il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini abbia dato la disponibilità per l’uso di questa struttura da parte della Protezione civile. «In questa fase - spiega Santamaria - ci sono persone guarite clinicamente, non più in terapia, ma hanno hanno un periodo di una decina di giorni in cui sono ancora positivi. Chi non ha spazi a casa compatibili con l’isolamento, e per alleggerire l’ospedale e liberare posti letto, potrà venire qui. La Protezione civile ha allestito gli spazi e preparato percorsi di decontaminazione. L’Aeronautica aveva già eseguito lavori di adeguamento e ora mette a disposizione le palazzine. L’Asl coordinerà l’operazione». Subito ci saranno 40 posti letti, ma l’Aeronautica «con piccoli interventi potrà aumentare i posti a oltre 150».
Il prefetto Falco, infine, sottolinea il gioco di squadra di Piacenza «che vedo fin dal mio arrivo nel 2017. Non avrei voluto che questo gioco di squadra si spendesse per una situazione di “guerra” come questa. E’ la migliora risposta di chi vuole fare. Questo è il tempo dei tessitori, non degli analisti. Si deve andare tutti verso i risultati». Il prefetto parla della Fase 2 e della proiezione autunnale «della quale non sappiamo che strada prenderà e che possibilità offrirà il sistema. Ora, tutti concentrati per ottimizzare il sistema sanitario Piacenza».