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«La nuova Statale farà risparmiare 38 secondi, noi mai ascoltati sul progetto»

Vecchiattini (comitato residenti e utenti della 45): «Solo Rivergaro ha voluto confrontarsi, ora non ci restano che i ricorsi per difendere la valle da questa devastazione»

Giorgio Vecchiattini durante un incontro del comitato

Si è aperta una nuova fase nella discussione relativa il progetto di ammodernamento della Statale 45 tra Rivergaro e Cernusca (11 km), e la data di inizio di questa nuova fase è il 22 gennaio 2024. Questa è stata la data in cui la presidenza del Consiglio ha rigettato il ricorso presentato dal Comune di Rivergaro contro la chiusura a maggioranza della Conferenza di Servizi (17/12/2023), che approvava il progetto Anas (il Comune di Rivergaro aveva espresso un dissenso con motivazioni).

«Se il ricorso fosse stato accolto - commenta Giorgio Vecchiattini, portavoce del Comitato Residenti e Utenti della Statale 45 - si sarebbe aperta l’ultima fase di mediazione in cui si sarebbero potuti mettere assieme le osservazioni dei cittadini e le scelte tecniche dei progettisti per tentare una conciliazione tra le tante istanze espresse attorno a questo progetto: questo ha sempre chiesto l’Associazione per la tutela della Valtrebbia-Residenti e utenti Ss45, una mediazione. Mediazione sempre respinta in tutte le sedi: è mancato completamente un dibattito pubblico che coinvolgesse i cittadini nella realizzazione di un’opera così impattante sulla vita di tanti, come i concetti di “sostenibilità” ormai chiedono da tempo, anche attraverso precise indicazioni della comunità europea agli stati membri».

«Non accettiamo di essere trasformati da vittime di questo progetto abnorme e non condiviso, in carnefici del progetto stesso: anche le migliorie che noi abbiamo proposto miravano ad ottenere maggior sicurezza per gli accessi, la cui necessità di un adeguamento, proprio per una maggiore sicurezza, nessuno ha mai contestato. E visto che parliamo di sicurezza, diciamo anche la nostra proposta progettuale alternativa, da noi interamente finanziata, tutela maggiormente pedoni e ciclisti (utenza “debole”), che il progetto Anas ha ampiamente trascurato. Ricordo poi che abbiamo invitato tutti gli amministratori interessati ad un incontro pubblico con l’Associazione, che è andato completamente deserto: non ha risposto né ha partecipato nessuno degli amministratori invitati, tranne quelli di Rivergaro. È questa la disponibilità al confronto? Possibile che non si riesca mai a passare dalle parole ai fatti? È colpa nostra? Tutti potranno giudicare: siamo sempre stati qui, abbiamo chiesto un dibattito pubblico, fin dal 2021 attenzione, ben prima che fossero emanati i preavvisi di esproprio (marzo 2023): eppure, per tutti coloro che si ammantano di disponibilità mai concretamente prestata, siamo noi quelli che vogliono il male della valle. E ricordo che il “teorico” risparmio di percorrenza, per tutti quelli che scendono da monte, sarà di 38 secondi (tabelle Anas da tutti consultabili). Non pensiate poi che sarà possibile sorpassare più facilmente un mezzo lento, come molti dicono, perché con una rotonda ogni 1,2 km circa (come prevede il progetto) le linee continue saranno una di seguito all’altra, in ingresso ed in uscita alle famigerate rotonde: non si sorpassa su linea continua. Un esempio per tutti? Pensate al tratto Niviano – Settima, strada già ammodernata, larga e oltretutto senza alcuna rotonda, e ditemi in quanti tratti potete superare: sono 4,6 km, è tutta linea continua, non potete mai sorpassare. Quindi l’equivalenza “strada ammodernata uguale sorpasso consentito” è l’ennesima falsità spacciata per vera, perché quella sicurezza che, si dice, l’Associazione non vuole (falso), sarà la stessa che vieterà i comportamenti illeciti, cioè il sorpasso su linea continua (non vorremmo mai che un domani sorpassare su linea continua venga ritenuto “lecito e opportuno” dagli stessi che ora urlano che vogliono ridurre gli incidenti)».

Il comitato ora annuncia di essere entrato in una fase nuova. «Ora per difendere la nostra valle non ci restano che i ricorsi, e siamo amareggiati perché da sempre siamo favorevoli all'ammodernamento del tratto Rivergaro-Cernusca, senza le devastazioni che per certo ci saranno se il progetto Anas andrà avanti senza modifiche: 7 rotonde (8 con quella della Bellaria di Rivergaro) in 11 km, cantieri stimati in sede di progetto per almeno 5 anni, costi lievitati da 40 a 200 milioni di euro, solo in parte minoritaria finanziati, con probabili allungamenti dei tempi di cantiere proprio per la necessità di trovare i fondi mancanti. E inoltre solo 38 secondi in meno sui tempi di percorrenza, una valle che morirà strozzata da questa opera abnorme, un contesto bellissimo deturpato per sempre: e notare, non stiamo parlando di espropri, questi sono solo un effetto "collaterale" di quest'opera, un effetto certo molto doloroso per alcuni, ma non sono il motore della nostra azione, come chi ci denigra da sempre, senza conoscerci, sostiene».


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