“Cronache dal vivo delle pestilenze”
La nostra sezione Cultura, curata dal giornalista Renato Passerini, dedica questo spazio alla segnalazione e recensione di libri piacentini. Ne entrano a far parte le opere che trattano argomenti riguardanti la nostra provincia: geografici, storici, ambientali, economici, urbanistici, folcloristici, ecc.; a queste si aggiungono i libri e le recensioni di autori piacentini, per nascita o per adozione, e i cataloghi delle esposizioni allestite sul territorio provinciale. Saggi e recensioni di amici del nostro blog
Oggi segnaliamo
“Cronache dal vivo delle pestilenze”
Pagine scelte da Gianmarco Maiavacca
A cura della Banca di Piacenza
StampaTipolito Farnese
Formato cm 17x22
Pagine 64
Data di pubblicazione luglio 2020
Le pagine di questa pubblicazione raccolgono dal 1100 a.C. al 1918-1920, la storia delle pestilenze come narrate e viste dai
Non esiste, che sappia io, - scrive il presidente esecutivo della Banca di Piacenza Corrado Sforza Fogliani - una organica raccolta dei testi che descrivono le epidemie che hanno devastato Piacenza ed il suo territorio. Del resto, Piacenza fu sempre - come abbiamo da tempo detto, e scritto - un crocevia di artisti, ma prima di tutto di pellegrini, di mercanti, di banchieri: e la nostra terra scontava una volta questa sua invidiata posizione con una maggior facilità di diffusione del contagio (sempre legata - infatti - a passi e passaggi, specie di milizie).
Anche per questo, forse, Piacenza annovera tra i suoi cronisti quel Gabriele de' Mussi, de' Mussis o Musso (da non confondere con il più noto Giovanni, forse figlio o nipote del primo), che tutti gli studiosi del ramo conoscono per aver riferito nei particolari quanto sentito da testimoni oculari e cioè che la peste del '300 - (un morbo sostanzialmente sconosciuto agli uomini di quel periodo, l'ultima epidemia aveva colpito l'Italia nel 541 d.C., la "peste
Il libro si apre con un pensiero di Albert Einstein: “la crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura….
…Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte, con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla”.