Sentieri e parole
Quando ero un ragazzo si diceva che in Italia erano state fatte tante strade ed autostrade perché la Fiat doveva vendere tante automobili. Adesso sarebbe il caso di sperare che qualche industriale delle calzature sportive o delle biciclette fosse tanto potente da far fare tanti sentieri e piste ciclabili per vendere i propri prodotti
Quando ero un ragazzo si diceva che in Italia erano state fatte tante strade ed autostrade perché la Fiat doveva vendere tante automobili.
Girando per il centro Europa (Austria, Germania, Francia), o semplicemente camminando per le terre di Veneto e Trentino Alto Adige, appare chiaro che qualcosa nella nostra mentalità locale non funziona in materia di sentieri e piste ciclabili. Prendo ad esempio un territorio che per molti versi assomiglia a quello delle nostre colline piacentine: i colli Euganei nei pressi di Padova. Potremmo dire che i colli Euganei sono per Rovigo, Padova, Venezia e forse perfino per Mantova e Vicenza, quello che i colli piacentini sono per Piacenza, Lodi e Milano: una bella valvola di sfogo ambientale, culturale, gastronomica e climatica nel quale camminare a piedi, correre, giocare, girare in bicicletta, fare movimento. Ma qualcosa non torna nel confronto perché non esiste strada asfaltata nella provincia di Padova che non abbia a fianco un adeguato e progettato percorso pedonale ciclabile: sicuro per le auto e gli autocarri che non hanno intralci pericolosi sull’asfalto, sicuro per pedoni e ciclisti che sono così
Il comportamento delle persone è cambiato, motivi di salute e di piacere, socialità, turismo, cultura, fanno
Sorte non diversa tocca ai sentieri, qualsiasi comunità italiana che possieda un paesaggio come il nostro (il nostro “petrolio” si direbbe a ragion veduta) avrebbe una politica ed una visione, oltre che un piano concreto di sviluppo e mantenimento dei sentieri e delle piste ciclabili. Ricordo i miei professori di scuola superiore Montuschi e
Se la provincia di Padova ha una superficie più piccola della nostra ed il triplo di piste ciclabili, essendo italiane entrambe, forse i conti non tornano. Se i sentieri della provincia di Belluno sembrano delle autostrade per qualità e manutenzione vale lo stesso
Un esempio florido del discorso di cui sopra è il Sentiero del Tidone che esiste perché esiste un gruppo di volontari (con relativo sito web) che anima e rende percorribile il sentiero che ha un’ambizione molto grande di passare dal Po al confine con Pavia, facendoci percepire la valle in tutta la sua bellezza e lunghezza. Di nuovo volontari e voglia personale di qualcuno perché nelle politiche locali e nelle strategie di buon governo sentieri e ciclabili languono.