Luci e ombre della psiche

La felicità nel piatto

La fame ormai è quasi sempre più psicologia che fisiologica. Il cibo ha il potere di anestetizzare momentaneamente lo stress, riesce a rassicurare, appagare e gratificare, può placare le tensioni e colmare i vuoti interiori

Cibo e salute sono oggi i protagonisti, argomenti che spesso ci fanno compagnia nelle trasmissioni in tv, sulle rubriche di riviste, nei discorsi con gli amici e nelle serate in compagnia. Qual è oggi il significato che assume il cibo? E quali sono gli alimenti per la “Ricetta delle felicità”?

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una sempre più crescente attenzione verso quello che mangiamo, sono letteralmente esplose trasmissioni televisive che fanno della cucina il loro argomento principale. Da programmi più soft e casalinghi come una Cristina Parodi e Antonella Clerici, alle sfide a colpi di mestolo di ‘MasterChef’ oppure a veri e propri campi di battaglia come ‘Cucine da incubo’. Noi nel nostro piccolo ci siamo istruiti sull’argomento, abbiamo il nostro ricettario personale ed ogni tanto tentiamo qualche esperimento e quando usciamo per una cenetta romantica non dimentichiamo di scattare una foto al piatto (magari da condividere con gli amici su FB) di quel bel dolcetto che solo a guardarlo ti viene l’acquolina in bocca.

Si può dire ormai che in questo nuovo millennio non si mangia certo solo per soddisfare l’appetito, ma sono le emozioni e le sensazioni ormai a fare da padrone. La fame ormai è quasi sempre più psicologia che fisiologica. Il cibo ha il potere di anestetizzare momentaneamente lo stress, riesce a rassicurare, appagare e gratificare, può placare le tensioni e colmare i vuoti interiori.

Anche noi italiani ci siamo avvicinati ad un termine inglese che esprime questo nuovo rapporto con il cibo ‘Comfort food’ , con questo si intendono quei piatti e alimenti che danno a chi li consuma un senso di piacere, soddisfano un bisogno emotivo dando una sensazione di benessere al corpo e alla mente. Sono spesso cibi associati ai ricordi, un’emozione positiva che ricompare non appena si gusta la pietanza, è un piatto legato ai sentimenti. Può essere il cibo dell’infanzia o quello legato ad una persona, ad un luogo, sempre e comunque riferito ad un momento felice, per esempio la torta della mamma. Per fare un esempio tratto da un classico della letteratura, lo stesso Proust intingendo nel tè quel dolcetto francese a forma di conchiglia, la madeleine, si beava nel piacere dei ricordi della sua infanzia.

Diversi studi scientifici hanno indagato il rapporto tra il cibo e le emozioni dimostrando che alcune carenze e squilibri nutrizionali incidono negativamente sull’umore causando tristezza ed anche depressione. Sono stati individuanti anche i “Cibi della felicità”, che per loro natura favoriscono il rilascio di endorfine, dopamina e serotonina, come le noci ed il cioccolato fondente, che favoriscono in modo naturale a ridurre lo stress e a migliorare l’umore. Esistono quindi alcuni alimenti che hanno una funzione antidepressiva che possono aiutarci a ritrovare il sorriso! Oltre al già citato cioccolato, grande alleato contro il momento acuto di malumore, sono di grande aiuto anche i farinacei che contenendo zuccheri lenti ostacolano i cali di umore fornendo energia costante. Altro alleato della salute psico-fisica è il latte che contiene grandi quantità di triptofano, un aminoacido che nel cervello si trasforma in serotonina che come abbiamo già detto è un neurotrasmettitore fondamentale per l’umore. Da non dimenticare la carne, che assicura apporto di proteine fondamentali per l’attività cerebrale e la frutta e verdura che forniscono il giusto quantitativo di vitamine e minerali ostacolando la stanchezza fisica e mentale.

Altro aspetto fondamentale che va menzionato quando parliamo di cibo è la relazione, perché mangiare è anche un momento di convivialità, di condivisione e scambio, di amicizia.

Detto questo abbiamo definito quello che oggi è il cibo, non solo nutrimento ma molto di più, una fonte di salute fisica e mentale, una risorsa contro lo stress quotidiano ed un momento di socialità.


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