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Gli anticorpi, come ci difendono dalle malattie

L'immunoterapia utilizza lo stesso sistema immunitario del paziente per combattere malattie, come i tumori

L'immunoterapia è un trattamento che utilizza lo stesso sistema immunitario del paziente, o sue componenti, per combattere malattie, come il cancro. Di recente, attraverso questo metodo di cura, si è ottenuta la guarigione della leucemia linfoblastica acuta di un bambino sottoposto a terapia genica con manipolazione delle cellule del suo sistema immunitario. L'idea di sviluppare nuovi metodi di terapia dei tumori basati sulla stimolazione del sistema immunitario, ha una lunga storia ed i primi tentativi furono compiuti da Paul Erlich, che nel 1908 vinse il Premio Nobel per le sue ricerche in immunologia.

Le tecniche di immunoterapia attualmente in uso possono agire stimolando direttamente il sistema immunitario dell'organismo per renderlo più efficace nel riconoscere e distruggere le cellule cancerose o inoculando nel sistema immunitario delle molecole, ad esempio proteine che potenzino il sistema di difesa rendendolo più intelligente nell'eliminare le cellule tumorali.

L'immunoterapia oncologica, viene anche definita terapia biologica o bioterapia.  Non tutte le tecniche funzionano allo stesso modo con le diverse forme tumorali; alcune sono molto efficaci per certi tipi di tumore e meno per altri. Le percentuali di successo della immunoterapia oncologica (dati del 2017), sono all'incirca del 50% dei pazienti, che rispondono positivamente alle cure. Ad oggi le forme tumorali che hanno risposto positivamente sono: tumore polmonare, melanoma, testa, collo, rene, mesotelio, prostata; si stanno ottenendo buoni risultati, seppure ancora in piccoli numeri, su tumori cerebrali (glioblastoma), il carcinoma ovarico e le leucemie.

IL SISTEMA IMMUNITARIO E I SUOI MECCANISMI

Dal noto "Albero della vita" di Lucien Cuènot, genetista e biologo francese, l'inizio della vita, dalle radici dell'albero, risale a tre miliardi di anni, mentre la comparsa del sistema immunitario si colloca a livello dei primi vertebrati e cioè a 400 milioni di anni.

Le ricerche sul meccanismo di formazione degli anticorpi iniziarono alla fine dell'ottocento, periodo in cui la teoria di Louis Pasteur, sugli agenti causali delle malattie, i germi, era universalmente accertata. Il sistema immunitario può essere la nostra salvezza, oppure causare seri danni all'organismo; infatti, esso ci protegge da batteri, virus ed altri microrganismi dannosi, ma può anche provocare il rigetto di trapianti di organi da donatore incompatibile. Il sistema immunitario dell'uomo e di altri animali è in gran parte costituito da milioni di tipi di globuli bianchi, i linfociti, che, dal punto di vista genetico, differiscono da tutti gli altri, perché la superficie cellulare contiene migliaia di copie di un particolare recettore proteico al quale si adatta un antigene specifico. I linfociti, oltre che per le differenze nei loro recettori, si possono classificare anche secondo l'origine e la funzione che svolgono nel sistema immunitario. Quelli che maturano nel timo sono denominati linfociti T, rappresentano il 70- 80% dei linfociti circolanti ed attuano la risposta immunitaria cellulare. I linfociti T possono legare gli antigeni solo quando essi sono associati a determinate strutture antigeniche presenti sulla superficie di tutte le cellule dell'organismo.

Circa il 15% dei linfociti ematici sono linfociti B, si sviluppano nel midollo osseo e sono responsabili della risposta immunitaria umorale. Si caratterizzano per la presenza di immunoglobuline (anticorpi) ancorate sulla superficie della loro membrana cellulare che costituiscono i recettori specifici per gli antigeni. Quando i linfociti B hanno il primo contatto con un antigene (sensibilizzazione), alcuni di essi si trasformano in plasmacellule e cominciano a formare immunoglobuline specifiche verso l'antigene, le quali vengono liberate nel mezzo circostante. La vaccinazione è in grado di sfruttare attivamente la memoria immunologica del sistema immunitario, consentendo al corpo di sviluppare un sistema di difesa prima di venire a contatto con un agente patogeno.

Un tumore, si genera da una cellula alterata che moltiplicandosi in modo indiscriminato forma la massa e si diffonde, ma un sistema immunitario efficiente intercetta l'anomalia delle cellule neoplastiche e le distrugge prima che possano moltiplicarsi. Non sempre, però, il nostro meccanismo di difesa è in grado di riconoscere le differenze tra le cellule cancerose e quelle sane, che quindi possono proliferare indisturbate. Questo mancato allarme, si può verificare anche in chi ha un buon sistema immunitario.

Nell'uomo, il sistema immunitario pesa circa un chilogrammo e consiste di circa un bilione di cellule, i linfociti e di circa 100 milioni di bilioni di molecole, gli anticorpi.  Queste cellule e molecole raggiungono i tessuti con la circolazione sanguigna, attraverso le pareti dei capillari e dopo una breve sosta, percorrono un loro sistema vascolare di ritorno, il sistema linfatico.

Il sistema immunitario, continuamente decade e si rinnova e sono necessari milioni di molecole diverse per assolvere il compito di riconoscere delle configurazioni. Non solo, le cellule e le molecole di questo sistema di difesa, sono in grado di riconoscere una varietà quasi illimitata di cellule e di sostanze estranee, ma hanno la capacità di ricordare ogni infezione, in modo che ogni successiva esposizione allo stesso organismo viene risolta con maggiore efficienza.

Le immunoglobuline o anticorpi sono composte di aminoacidi disposti in una certa sequenza, variando in maniera differente la presenza di carboidrati della molecola e possono essere divisi in cinque classi: Immunoglobuline M (IgM) sono quelle che compaiono più rapidamente nel siero, perché sono le prime ad essere formate in risposta all'antigene, ma continuano ad essere prodotti solo fino a quando rimane a contatto con l'organismo ospite e sono sostituiti successivamente dalle IgG; Immunoglobuline G (IgG) sono le più rilevanti da un punto di vista quantitativo, cominciano ad essere prodotte dopo il 2° mese di vita, possono attraversare la placenta e questo garantisce l'immunità al neonato  nei primi giorni e nei primi mesi di vita; Immunoglobuline A (IgA) sono quelle che assolvono il compito della prima difesa e sono presenti soprattutto nella saliva, nelle lacrime, nella secrezione bronchiale ed in quella intestinale; Immunoglobuline D e E (IgD e IgE) la loro azione non è ben definita, ma è certo che le IgE rivestono un ruolo importante nelle manifestazioni allergiche.


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