Gli esperimenti di clonazione su Dna modificato utili per studiare le malattie, ma solleveranno problemi etici
In Cina e negli Stati Uniti, proseguono le sperimentazioni genetiche riguardanti scimmie e topi. La tecnica adottata è la stessa che a marzo 2018 aveva portato alla nascita dei cuccioli di macaco Zhong Zhong e Hua Hua e anni prima, alla pecora Dolly
In Cina e negli Stati Uniti, proseguono le sperimentazioni genetiche riguardanti scimmie e topi. La tecnica adottata è la stessa che a marzo 2018 aveva portato alla nascita dei cuccioli di macaco Zhong Zhong e Hua Hua e anni prima, alla pecora Dolly. Gli esperimenti sono stati condotti nell'Istituto di Neuroscienze della Accademia Cinese della Scienza di Shanghai e avvenuti in due fasi. In un primo tempo, è stato modificato il codice genetico delle scimmie che hanno poi donato le cellule malate, utilizzando la tecnica di editing del DNA, Crispr Cas / 9 per silenziare il gene BNAL1, coinvolto nella regolazione del ritmo biologico circadiano.
Nel secondo esperimento, partendo dalle cellule modificate, si è completata la clonazione. Di cinque nuove scimmie, caratterizzate dallo stesso difetto genetico. Queste cinque scimmie ottenute da ricercatori cinesi, nella clonazione, ora soffrono di insonnia, ansia, depressione ed anche di schizofrenia.
Nella clinica, intendendo con questo termine la metodologia medica basata sull'esame diretto del paziente e sulla cura delle varie patologie, la sperimentazione potrà essere utilizzata per studiare, oltre all'insonnia, lo sviluppo del diabete mellito, il cancro e le malattie neurodegenerative, in animali più simili all'uomo. La tecnica di clonazione è ancora oggi allo stato primordiale, se si considera che per ottenere 2 macachi clonati, di 6 -8 settimane, ne sono deceduti 79. E' un passo avanti per la medicina, ha affermato il professor Giuseppe Novelli, genetista e Rettore della Università degli studi di Roma Tor Vergata, ma che solleva problemi etici; il ricorso alle scimmie, fa pensare all'intenzione di passare prima o poi all'uomo. Anche alla Università della California, a San Diego, sono nati i primi topi a ereditarietà programmata, dotati cioè di alterata trasmissione di geni alla prole.
IL RITMO CIRCADIANO E SUE ALTERAZIONI
Il ciclo sonno veglia, come tante altre funzioni dell'organismo dell'uomo ed animale è espressione di una oscillazione periodica giornaliera
Gli esperti della Società italiana di Neurologia hanno evidenziato, da recenti studi, come alcuni disturbi del sonno possano rappresentare, marker predittivi del possibile sviluppo di malattie neurodegenerative (Parkinson, Alzheimer, sclerosi multipla). I disturbi del sonno colpiscono circa 13 milioni di italiani ed i principali si manifestano con: insonnia, sindrome delle gambe senza riposo e disturbi del ritmo circadiano.
Uno studio recentemente condotto da un team di ricercatori del Baylor College of Medicine, sul modello animale, ha appurato che la deprivazione del sonno, può causare: sovrappeso, disfunzioni epatiche ed anche cancro. Topi, ai quali è stata causata la sindrome di jet- lag (da variazione di fuso orario), dopo un certo periodo, hanno manifestato malattie neurodegenerative, danni all'epidermide e neoplasie maligne, indipendentemente dalla dieta alla quale sono stati sottoposti. La successiva indagine genetica, ha potuto di mostrare che le alterazioni del ciclo circadiano, hanno condotto alla mutazione di alcuni geni che favoriscono l'insorgenza della neoplasia e la anomala espressione di altri, implicati nella regolazione di varie funzioni biologiche, tra i quali BNAL1.