Esse come sicurezza

Le forze di Polizia hanno “armi” spuntate per combattere una criminalità sempre più agguerrita

Le politiche del tolleriamo tutto e le politiche della sicurezza spot, sia di destra che di sinistra, ci hanno danneggiati come operatori della sicurezza e come cittadini

Basta chiedere più controllo del territorio, perché non serve più a nulla. Ormai, anche i bambini sanno che le forze di Polizia hanno “armi” spuntate per combattere una criminalità sempre più agguerrita e sempre più violenta. Non abbiamo risorse umane, non abbiamo mezzi e soprattutto non abbiamo regolamenti e leggi che ci consentano di difendere noi stessi e di conseguenza i  cittadini. Le politiche del tolleriamo tutto e le politiche della sicurezza spot, sia di destra che di sinistra, ci hanno danneggiati come operatori della sicurezza e come cittadini. Guardo i colleghi negli occhi, li vedo ogni giorno uscire di pattuglia o di volante, e li vedo da una parte orgogliosi di indossare la divisa e servire il cittadino, ma anche disgustati di uno Stato che sentono lontano se non assente.

Adesso, grazie agli atti di terrorismo che abbiamo potuto vedere in tv e sul web, forti di questo, grazie alle loro provenienze, c’è pure chi si concede il lusso di minacciare i colleghi promettendo la decapitazione.  Non è solo una questione di controllo del territorio, non è più una questione di presenza fisica, la questione è oramai assenza di leggi che tutelino chi opera su strada in prima linea al quale si chiede di indossare un numero identificativo e ci si “inventa” il reato di tortura, mentre a chi sta dall’altra parte, si depenalizza e si concede l’indulto e si invocano giustamente i diritti civili.

Ma intanto, per strada veniamo torturati noi, intanto per strada i nostri diritti civili vengono rasi al suolo, intanto per noi non si vedono all’orizzonte riforme utili a farci lavorare, perché è questo che mi chiedono ogni giorno i colleghi: poter lavorare, poter servire il cittadino e poter servire quello Stato al quale, nonostante tutto, si crede sperando sempre in un cambiamento che non arriva mai.