Uccellacci e uccellini

«Vengo solo se mi fate fare l’assessore»

Partiti, movimenti e civiche alle prese con la compilazione delle liste. Difficile trovare personalità conosciute che si vogliano mettere in gioco

Non è tanto semplice arricchire, di nuove personalità, le liste per le prossime elezioni amministrative. Ascoltando un po’ i protagonisti, di tutti gli schieramenti, sembra essere ulteriormente calato l’appeal verso una consultazione elettorale come quella delle Comunali, rispetto a dieci o venti anni fa.

I dati dell’astensionismo del 2017 già lo segnalavano. Fatto sta che, alla ricerca di volti nuovi e profili provenienti dal mondo professionale, ogni tanto, come risposta, si riceve un “nì”: «Sto dalla vostra, ma non mi candido, però ci sarei eventualmente per fare l’assessore…».

A questo punto cadono le braccia. Mica facile prendere i voti e contribuire all’affermazione del proprio schieramento. Tutti si immaginano già a fianco del futuro sindaco in un posto di comando. 

In passato si partiva facendo il consigliere di circoscrizione, poi si approdava a Palazzo Mercanti. I privilegiati riuscivano a mettere a frutto l’esperienza acquisita nell’Amministrazione, alla guida della città. Ultimamente anche qualche consigliere comunale di primo pelo, con pochi voti in saccoccia, subito vuole passare all’incasso (l’agognato scranno in Giunta). E si offende pure se non viene accontentato dopo un paio d'anni di impegno pubblico. 

L’andazzo si allarga a macchia d’olio. E i neofiti della politica, intercettati dal partito “X” che vede in loro un potenziale amministratore del futuro, subito chiedono di passare dalla porta principale, senza il “battesimo” elettorale.


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