Cronaca

Alluvione, Palmizio: «Aiutiamo la vedova Agnelli, non si è ancora trovato il corpo del marito»

L'onorevole Elio Massimo Palmizio segnala la necessità di interventi di pulizia dell'alveo del Nure con l'invio di personale di sicurezza e delle Forze Armate e la necessità di prevedere interventi normativi in deroga ai vigenti in materia di pensione di reversibilità in situazioni così particolari

L'auto distrutta di Filippo e Luigi Agnelli

Elio Massimo Palmizio, coordinatore regionale di Forza Italia in Emilia Romagna e parlamentare, ha presentato al ministro dell'Interno, al ministro della Difesa, al ministro del lavoro e politiche sociali, un'interrogazione a risposta scritta a seguito dell'alluvione verificatasi lo scorso 14 settembre e che ha provocato la morte di Filippo e Luigi Agnelli.

«Ornella Degradi Agnelli, moglie e madre di Filippo e Luigi - fa sapere Palmizio - si trova nell'impossibilità di riprendere una condizione di vita normale sia per la ricerca del corpo del marito, che non è ancora stato ritrovato, sia per l'impossibilità di ottenere la pensione di reversibilità: devono trascorrere almeno tre anni per il riconoscimento della pensione in casi di dispersi».  

Elio Massimo Palmizio segnala la necessità di interventi di pulizia dell'alveo del Nure con l'invio di personale di sicurezza e delle Forze Armate e la necessità di prevedere interventi normativi in deroga ai vigenti in materia di pensione di reversibilità in situazioni così particolari e chiede anche quali orientamenti i ministri intendano esprimere.

Fabio Callori, vice coordinatore di Forza Italia – Emilia Romagna ringrazia Palmizio per essersi fatto immediato carico della situazione e conclude: «Mi auguro che i Ministeri competenti rispondano con interventi concreti e velocissimi. Non ci si può dimenticare di quanto accaduto pochi mesi fa e la politica deve intervenire per permettere ad una persona rimasta sola e già privata degli affetti più cari di riprendere una vita il più tranquilla possibile senza dover anche lottare contro un'assurda burocrazia». 


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