Cronaca

«Arriva Renzi e i dipendenti della Prefettura sono stati costretti ad andare a casa»

I sindacati: «Chiediamo chiarimenti immediati. Autogol in momento così mandare a casa i dipendenti. Crediamo che sia una misura inspiegabile e inaccettabile»

Si definiscono “allibiti” e “sconcertati” i segretari generali della Funzione Pubblica Cgil di Piacenza Stefania Bollati, Ernesto Catino responsabile Funzioni centrali per la Cisl Fp di Parma e Piacenza e Giorgio Franchini, segretario Uil PA Emilia. Arriva il premier Matteo Renzi: dipendenti della Prefettura di Piacenza costretti ad andare improvvisamente a casa alle 14,00.

“Stando a quanto ci hanno riferito i lavoratori della Prefettura di Piacenza, i dipendenti sono stati mandati tutti a casa alle 14 per la visita del premier Matteo Renzi. Se corrisponde al vero, chiediamo subito che ci venga data una spiegazione. Crediamo che sia una misura inspiegabile e inaccettabile. Dopo l'alluvione che ci ha colpito, in un momento in cui i servizi devono rimanere aperti il più possibile per la cittadinanza e gli enti coinvolti, ci sembra un autogol clamoroso mandare a casa i dipendenti civili della Prefettura anticipatamente alle 14,00 perché arriva il presidente del Consiglio. Ci venga spiegata la ratio di questa scelta e da chi è stata presa”. Così in una nota Cgil, Cisl e Uil del comparto pubblico di Piacenza commentano i fatti che emergono dagli uffici di via San Giovanni, sede di un incontro tra il premier e i sindaci dei Comuni alluvionati. 

I sindacati aggiungono che “non ravvisiamo motivi che possano aver spinto a far uscire dagli uffici i dipendenti della prefettura”. I rappresentanti dei lavoratori avevano scritto una lettera aperta al premier, inviata alle agenzie di stampa alle 13,30. Nella missiva i lavoratori ringraziavano il primo ministro dell'arrivo a Piacenza in occasione di questa emergenza e argomentavano come su questo territorio “decidere di accorpare, declassare o chiudere Prefettura, Questura e scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato sia una scelta tutt'altro che lungimirante”. “Una lettera che – concludono i sindacati - ci auguriamo, come da accordi, che il capo di gabinetto della Prefettura abbia consegnato al primo ministro. Chiediamo con forza che questa vicenda venga chiarita al più presto”.