Cronaca

Invalidi civili al 100 per cento, un po' di giustizia per i più sfortunati

Una circolare - la numero 717 emanata dalla Direzione Nazionale Generale Inps Emilia lunedì 14 gennaio 2013 – chiude un contenzioso nato da una circolare INPS del 28 dicembre 2012 nella quale si determinava che " a far data dal 1° gennaio 2013 il diritto alla pensione di inabilità civile (275,87 euro mensili) era subordinato al non superamento di un reddito di 16.127 euro lordi annui sommato a quello del coniuge: “una novità socialmente criminale introdotta come un fulmine a ciel sereno” commentano dalla Cgil di Piacenza.

“Una novità che, appena conosciuta, aveva gettato nella disperazione centinaia di invalidi piacentini unitamente a decine di migliaia in Italia e che ha fatto scattare indignazione sindacale e contrapposizione organizzata suscitando anche - finalmente - interesse e coinvolgimento di tante parti politiche” si legge in una nota diffusa dalla Cgil di Piacenza, dallo Spi e dal patronato Inca.

Lo stesso ministro del Lavoro Elsa Fornero aveva successivamente preso le distanze da questa "innovazione " e, sotto incisiva pressione sindacale e politica, aveva promesso un intervento urgente. Ora il Governo, tutt'ora in carica fino alle elezioni del 24 e 25 febbraio, “deve chiarire definitivamente la questione con un apposito atto normativo” sostiene la Cgil. “Non è possibile che persone già pesantemente segnate da una condizione di forte disagio debbano vivere anche l'insicurezza di un sostegno economico garantito che, pur nella sua esiguità, è essenziale per una sopravvivenza minimamente decorosa. A questo fine manterremo tutta l'attenzione, la vigilanza, la pressione necessarie perché ciò avvenga in tempi brevi. Ancora una volta è dimostrato che la forza organizzata, l'unità degli obiettivi, la loro concretezza possono affermare giustizia e solidarietà sociale” conclude la nota condivisa da Segreteria confederale Cgil, sindacato Spi e Patronato Inca.


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