«Comportamenti violenti e privi di ogni valenza sindacale»: 29 indagati e due arresti
Scontri alla Tnt e sassaiola contro le forze dell'ordine. Accuse pesanti per alcuni membri del Si Cobas e del collettivo Controtendenza. Ventinove indagati in totale, ventuno perquisizioni domiciliari, sette misure cautelari, due agli arresti domiciliari e 5 divieti di dimora. I fatti risalgono al 1 febbraio
«Siamo di fronte a condotte particolarmente violente che avevano un trend di pericolosità in crescita quindi è stato opportuno l’intervento delle forze dell’ordine e anche la risposta sul fronte giudiziario a fronte di comportamenti violenti e privi di ogni valenza sindacale. Tanto è vero che i sindacati che hanno sempre mantenuto un dialogo aperto e leale con la Tnt, come la Cisl, hanno con forza stigmatizzato il comportamento di questi soggetti», a dirlo il procuratore capo Grazia Pradella durante la conferenza stampa in questura, affiancata dal questore Filippo Guglielmino e dal dirigente della Digos, Maurizio Mastroianni, durante la quale sono stati illustrati i dettagli delle indagini lampo condotte dalla polizia e coordinate dalla procura circa i fatti accaduti la sera del 1 febbraio in strada dei Dossarelli davanti all’hub di Tnt-FedEx.
«Con una metodologia violenta e assolutamente scomposta dal punto di vista di ogni tentativo di dialogo tentato il Si Cobas - spiega il procuratore Pradella - ha bloccato quaranta di tir all’interno dell’hub, alcuni anche contenenti generi deperibili e urgenti come farmaci dal 28 al1 febbraio (l'attività è realmente ripartita solo l'8 febbraio dopo un incontro in prefettura ndr anche perché dal 1 febbraio Tnt aveva chiuso). Con oggetti, falò e mettendosi davanti al cancello hanno paralizzato l’attività h24. Nella giornata del 1 febbraio era stato tentato un ulteriore dialogo e si era tentato di ricomporre la vertenza così come era avvenuto nei giorni precedenti. Si era chiesto almeno di far uscire i camion con i medicinali ma Arafat, leader del sindacato, aveva posto la condizione che il contenuto dei sei mezzi pesanti fosse spostato a bordo di un solo tir: impossibile farlo anche per una questione logistica. Ogni tentativo di conciliazione era andato a vuoto e bisognava tener conto che i camionisti bloccati da giorni stavano dando segni evidenti di insofferenza».
Dopo le 22, sul posto c’erano più di cento persone (sia di nazionalità egiziana sia italiani) tra cui i due soggetti
La risposta della magistratura non si è fatta attendere e le indagini sono scattate immediatamente: sono stati visionati tutti i video anche quelli pubblicati sul web e sui social network per risalire alle responsabilità individuali: «Non siamo contro il movimento sindacale e la responsabilità penale è personale e così siamo andati a definire le condotte di ciascuno». Le ordinanze sono state chieste dai pm al gip Fiammetta Modica che le ha emesse. La polizia le ha eseguite nella notte tra il 9 e il 10 marzo. «Stiamo parlando di reati comuni e gravi che nulla hanno a che fare con la lotta sindacale», ha ribadito il procuratore.