Ponte Lenzino: ci sono tre indagati per il crollo
Sono tre le persone iscritte nel registro degli indagati per il crollo di Ponte Lenzino avvenuto il 3 ottobre 2020 e di competenza Anas. Sulla base di perizie tecniche le cause del crollo risalgono ad alcuni lavori di manutenzione svolti nel 2003
Sono tre le persone iscritte nel registro degli indagati per il crollo di Ponte Lenzino con l’accusa di crollo colposo. Il manufatto lungo la Statale 45 a Corte Brugnatella crollò nella giornata del 3 ottobre 2020 e fortunatamente in quel momento nessuno stava attraversando il ponte. Il sostituto procuratore Daniela Di Girolamo aprì un fascicolo per accertare le cause del collasso e le eventuali responsabilità. Dopo aver disposto una perizia tecnica, l'incarico di consulenza era stato affidato all'ingegnere piacentino Stefano Rossi, il quale si è occupato della progettazione strutturale di un centinaio di ponti nel Nord Italia ed è ritenuto uno dei massimi esperti italiani in materia. Il ponte è
L’area fu posta sotto sequestro già nelle ore successive e il 20 ottobre i carabinieri del Centro Nuclei Subacquei di Genova Voltri delegati dalla procura (le indagini sono state condotte dai carabinieri della compagnia di Bobbio) e con un esperto dell’ufficio tecnico dell’ingegnere piacentino, avevano eseguito indagini con riprese video e compiuto alcune analisi mediante sofisticate procedure e con l’utilizzo di apparecchiature di ultima generazione.
Sulla base della consulenza realizzata dal professionista e dalla sua squadra le cause del crollo sarebbero da ricercarsi in alcuni lavori di manutenzione svolti nel 2003 durante i quali sarebbero stati posizionati in numero insufficiente e non correttamente,
A distanza di nove mesi dal crollo di ponte, il 6 luglio 2021 fu inaugurato il ponte bailey realizzato dalla ditta “Pesaresi” per conto di Anas e che finalmente ha ricucito l’Alta Valtrebbia non senza aspre polemiche (il tutto è costato oltre 4 milioni di euro e dovrebbe durare due anni). All’inaugurazione infatti non erano presenti né i sindaci della vallata né altre istituzioni. Ora Anas si sta occupando del progetto del ponte definitivo, che non sorgerà sul manufatto crollato come inizialmente aveva ipotizzato. Contro questa decisione si era battuto il comitato che aveva riunito amministratori della vallata. Dopo un confronto con la Soprintendenza si è scelta un'altra strada e il progetto verrà presentato nei prossimi mesi.