Cronaca

«Gli straordinari degli agenti devono essere pagati dai privati che organizzano gli eventi». Polizia Locale in stato d'agitazione

Le organizzazioni sindacali Sulpl e Csa proclamano lo stato d’agitazione della Polizia Locale di Piacenza: «Se non troviamo un accordo niente straordinari e sciopero». Diverse le questioni sul tavolo

I rapporti non proprio idilliaci tra i dipendenti del Comune di Piacenza e l’Amministrazione si stanno incrinando sempre di più. Ora arriva la proclamazione dello stato di agitazione da parte della Polizia Locale. Dopo mesi e mesi di tentativi di dialogo con l’attuale Amministrazione per tentare di trovare la quadra su alcune richieste, le organizzazioni sindacali Sulpl e Csa hanno indetto lo stato di agitazione: qualora fallisse il tentativo di conciliazione in prefettura scatterà il blocco totale degli straordinari e non è da escludere l’ipotesi concreta di uno sciopero.

«L’Amministrazione – spiegano il segretario provinciale Sulpl Miriam Palumbo e il segretario provinciale Csa Mattia Rizzi - ha scelto arbitrariamente di versare la quota di previdenza integrativa di ciascun lavoratore, non sul fondo prescelto dallo stesso anni addietro, ma sul “Fondo Perseo-Sirio” gestito, badate bene, da Cgil-Cisl-Uil, Aran e Anci (questi ultimi due rappresentano la parte datoriale!), sulla base di un parere Aran che non è fonte normativa, ma un parere. Mostrandosi altresì incurante del formale atto di diffida e messa in mora dell’Amministrazione presentato dalle nostre organizzazioni sindacali e individualmente dai propri associati. Piacenza è uno dei pochi comuni in Italia che ha deciso di ottemperare a quanto indicato in un parere».

Ma ci sono anche questioni lavorative alla base dello stato di agitazione. «Lamentiamo anche la mancata applicazione – spiegano le due organizzazioni - dell’articolo 22 comma 3 bis del Decreto legge 24 aprile 2017 n. 50 così come modificato dalla Legge di conversione 21 giugno 2017 n. 96 da parte del datore di lavoro, che obbliga gli organizzatori di eventi privati a remunerare i servizi resi dalla Polizia Locale impegnata nel presidio e nelle operazioni di viabilità durante le loro manifestazioni. Tale applicazione comporterebbe un risparmio di risorse che in parte potrebbero essere indirizzate per altre finalità più utili alla cittadinanza. La mancata applicazione della legge comporta un ingiusto dispendio di soldi pubblici dei cittadini per pagare ore di straordinario che invece dovrebbero essere compensati dagli organizzatori degli eventi (vedi Giro d’Italia, Gola Gola, Venerdì Piacentini, Ciclo-amatoriale Scott, adunata Alpini). Dal 2017 il Comune di Piacenza non si è ancora adeguato. Giova precisare che anche in caso di patrocinio offerto dal Comune, il privato deve comunque provvedere al pagamento degli straordinari che non possono essere in carico all’Amministrazione, che paga utilizzando soldi pubblici del privato cittadino. Inoltre, sulla questione ha posto una interrogazione anche la minoranza in Consiglio Comunale, bocciata dall’Amministrazione. Per questo abbiamo provveduto a depositare anche un formale esposto presso la Procura della Corte dei Conti, per richiedere una verifica sull’eventuale danno erariale per la voluta, mancata applicazione dal parte dell’Ente della disciplina delle prestazioni soggette a pagamento rese dalla Polizia Locale a favore di terzi».

 

Diverse i temi sul tavolo. Si parla anche della mancata formazione degli otto rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza del Comune di Piacenza, «regolarmente nominati dai sindacati e avallati dalle Rsu come da relativa comunicazione delle stesse datata 7 giugno 2018, richiesta reiterata innumerevoli volte all’Amministrazione sia da parte Sindacale che delle RSU. In assenza della stessa i rappresentanti sono impossibilitati a tutelare i lavoratori in materia di sicurezza sul lavoro. Su tale punto l’Amministrazione è totalmente inadempiente». «Anche la mancata applicazione degli istituti contrattuali, in particolare con riferimento all’applicazione dell’art. 56-quinquies del CCNL delle Funzioni Locali del 21.5.2018, (cd. Indennità di servizio esterno). E’ giusto a nostro avviso corrispondere tale indennità, prevista dal contratto, a chi espleta servizio esterno». «Vi è anche la mancata previsione della dotazione degli strumenti di sicurezza (taser) espressamente previsti dal decreto sicurezza per città con popolazione superiore a 100.000 abitanti». «Abbiamo registrato anche criticità organizzative, in particolare applicazioni contrattuali riguardanti gli impiegati comunali, non la Polizia Locale (imposizione del rispetto del massimo di 10 ore consecutive di lavoro alla Polizia Locale che potrebbe comportare gravissimi disagi sul servizio e causare omissioni d’atti d’ufficio (vedi attività di Polizia Giudiziaria, rilievo incidenti stradali, emergenze di Protezione Civile, etc. ); decorrenza delle 11 ore consecutive di riposo tra un turno e l’altro che riguarda gli impiegati comunali ma non la Polizia Locale».

«Quindi – concludono i sindacati - sono evidenziati in sostanza problemi relativi alla sicurezza degli operatori nel corso delle attività che quotidianamente svolgono, al riconoscimento di tutti gli istituti contrattuali previsti dal contratto collettivo, mai adeguati dall’attuale Amministrazione comunale e mancata applicazione e rispetto della Legge che impone agli organizzatori di eventi privati di remunerare  la Polizia Locale per i servizi loro resi, continuando invece ad usare soldi pubblici che potrebbero essere destinati ad altro. Occorre rammentare, tuttavia, che le problematiche evidenziate più volte erano state portate a conoscenza dell’Amministrazione Comunale, sia durante le riunioni del tavolo di delegazione trattante che in incontri informali e anche a mezzo stampa. L’Amministrazione si è trincerata a lungo dietro un muro di silenzio o al più ha fornito risposte parziali ed evasive, dilazionando nel tempo la risoluzione di problematiche urgenti. E non si è dimostrata disponibile ad accogliere nessuna delle richieste presentate».


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