Cronaca

«Il calcio dilettantistico andrebbe fermato»

«Sono un arbitro piacentino che arbitra le categorie dei dilettanti nella provincia di Piacenza da qualche anno. Vorrei (nel mio piccolo) esporre il mio parere riguarda alla situazione partenza dei campionati dilettanti che c’è stato nello scorso weekend. Trovo veramente assurdo che sia stato dato l’ok da parte della Figc alla ripartenza. Vorrei anzitutto fare una distinzione tra società di calcio professionistiche e società di calcio dilettantistiche. Nel calcio professionistico la situazione è chiara. I giocatori sono sottoposti a test puntuali, si parla di test antecedenti di 2 giorni alla partita, per riscontrare eventuali giocatori, dirigenti o staff positivi al Covid-19. Alcune partite sono già state sospese, anche in serie A, in quanto alcune società avevano un numero elevato di positivi. C’è quindi un controllo puntuale e l’isolamento dei tesserati che risultano positivi. In questo modo il controllo del virus può essere controllato.

Nel calcio dilettanti non c’è alcun tampone, non c’è alcun controllo su eventuali positività a priori. È solamente presente un protocollo che la società di casa è tenuta a far rispettare attraverso l’individuazione di un Dap, che è il responsabile della società riguardo al rispetto del protocollo. Il protocollo riguarda l’ingresso nella struttura delle squadre, l’uscita dal terreno di gioco, la sanificazione delle strutture e la misurazione della temperatura all’ingresso nella struttura. Il calcio, come sappiamo, è anche uno sport di contatto, quindi è ovviamente impossibile mantenere le distanze durante una partita.

Posso capire che in estate il virus stava retrocedendo e quindi fare un tentativo riguardo alla ripartenza anche dei campionati dilettanti era ammissibile. Ma ora il virus purtroppo si sta espandendo in modo rapido e nel calcio dilettanti non esistono professionisti ma lavoratori, a mio avviso i campionati vanno fermati quanto prima. Ogni contagiato derivante da allenamenti di società o partite è un fallimento che poteva essere evitato».

Un arbitro piacentino