Cronaca

«Il dosso tra via Dante e via Damiani è da eliminare»

«Credo che il codice della strada, ma anche il buon senso indichino, che alla comparsa del verde in un incrocio governato da un semaforo, lo si attraversi con celerità. Questa pratica consente a più auto possibili, specialmente quelle che lo percorrono senza svoltare, di attraversarlo e ridurre così il numero dei veicoli fermi in attesa. Ma a Piacenza abbiamo avuto dei grandi tentennamenti sull'incrocio fra Via Dante Alighieri e Via Damiani. Si è pensato ad un esperimento di spegnimento programmato del semaforo, lasciando che diventasse un Far West di guidatori che ignoravano la precedenza a destra e altre indicazioni del codice della strada. Una idea da "gogn".  Poi arriva la genialata.

Facciamo un bel dosso sull'incrocio così rallentiamo tutti, cani porci e navette e così teniamo sempre spento il semaforo, ma almeno abbiamo un caos più lento. Finalmente si è poi deciso di riaccendere il semaforo anche perché nel frattempo ci era scappato il morto. Siccome siamo però una città parsimoniosa abbiamo deciso di tenerci il dosso.  Si sa un dosso può sempre venire utile.

Quindi mi rivolgo al nuovo assessore Bongiorni perché trovi il sistema di togliere quel dosso inutile e intanto che c'è metta mano a quello sempre in Via Damiani 50 metri più in là. Non si contano le coppe dell'olio lasciate sopra per via della invisibilità e della altezza e pendenza che lo fanno assomigliare agli scalini di casa. Senza contare la navetta per il centro città che lo percorre centinaia di volte al giorno».

Ottavio Torresendi