Latitante da 15 anni dopo aver ucciso una lucciola a Mortizza: albanese tradito da una telefonata
Nel 1999 con due complici aveva barbaramente violentato e ucciso la giovane lucciola Betty Yadira Ponce Ramirez a Mortizza, poi era scomparso ma i carabinieri non avevamo mai smesso di cercarlo: il 17 agosto è stato arrestato in Belgio. Sposato e padre di tre figli si era fatto cancellare anche un tatuaggio in viso
Seviziata, violentata, uccisa e sepolta nella sabbia nel giorno del suo ventesimo compleanno. Questa la triste fine di Betty Yadira Ponce Ramirez, una lucciola ecuadoriana che dopo essere stata rapita davanti al distributore Esso sulla Caorsana il 9 dicembre 1999 è stata barbaramente uccisa in riva al Po a Mortizza da tre albanesi: Vangjelai Fatmir, Ziu Robert e Sejdiraj Erjon. Prima l'hanno sodomizzata, poi hanno cercato di strangolarla ma non riuscendoci le hanno messo la testa sott'acqua fino ad annegarla. Tutto in diretta telefonica: il più spietato dei tre, Sejdiraj Erjon detto "Cico", mentre la giovane urlava disperata aveva chiamato la cognata informandola di quanto stesse facendo.
Il cadavere della giovane fu trovato il 20 febbraio 2000 e da allora le indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo coordinate
Dopo l'arresto nel 2006 di Ziu Robert i carabinieri hanno continuato a cercare il più spietato dei tre e Vangjelai Fatmir. Nel 2014 i carabinieri del Nucleo Investigativo e la Procura hanno ripercorso i 15 anni di latitanza di Erjon Sejdiraj passando per alcune città italiane fino ad arrivare in Albania, sua terra di origine. Infine i militari intuendo la pista giusta si sono concentrati su alcuni parenti di Sejdiraj a Ferrara. Dopi mesi di intercettazioni telefoniche la svolta. L'albanese, oggi 37enne, aveva chiamato con un cellulare belga i suoi parenti e dal tono della conversazione, nonostante non si fossero fatti nomi, i militari hanno capito che si poteva trattare proprio del fratello minore. E infatti l'intuizione era esatta.