Maltrattamenti all'asilo di San Polo, due maestre rimesse in libertà
Ernestina Rossi e Annalisa Paraboschi, le due maestre arrestate per maltrattamenti sui bambini dell'asilo di San Polo, sono state rimesse in libertà. Sono ancora sospese dal servizio. A chiederlo erano stati gli avvocati Livera e Mingardi: il gip ha accolto la richiesta ma per la suora si è riservato la decisione
Ernestina Rossi e Annalisa Paraboschi, le due maestre arrestate per maltrattamenti sui bambini dell'asilo di San Polo, sono state rimesse in libertà, ma sono ancora sospese dall'insegnamento. A chiederlo erano stati gli avvocati delle due donne, Franco Livera e Graziella Mingardi e il gip ha accolto la richiesta. Per la direttrice dell'istituto, suor Silvana Paluello, il giudice invece si è riservato. Le tre educatrici erano state arrestate il 28 novembre dai carabinieri di San Giorgio, guidati dal luogotenente Marco Dubrovich e coordinati dal sostituto procuratore Matteo Centini ed erano finite ai domiciliari. Il 3 dicembre si era svolto per Rossi e Paraboschi l'interrogatorio di garanzia mentre la suora era stata sentita qualche giorno dopo. Le tre donne avevano negato i maltrattamenti. Per tutte e tre la procura ha ipotizzato il reato di maltrattamenti su minori, con l’aggravante di aver di aver picchiato e sottoposto a «vessazioni» fisiche e psicologiche alcuni bambini alla presenza di altri bimbi della scuola materna di San Polo.
LE ACCUSE - Secondo le accuse, le donne avrebbero maltrattato i bambini sia con schiaffi - mai, però, si sono registrate violenze più gravi, hanno sottolineato gli inquirenti - sia con insulti tesi a umiliarli come ad esempio «ti faccio mangiare la carta igienica», «ti metto la testa nel water», «ti do una scarpata». Inaltri casi, un bimbo sarebbe stato costretto a mangiare una mela per terra, a un altro sarebbe stati infilato a forza in bocca un mandarino, a una bimba sarebbe stato strappato davanti un disegno e a un altro sarebbe stato gettato lo zaino nel cestino dei rifiuti. Ma ci sono anche un paio di episodi di umiliazioni sfondo sessuale. In un caso, un bimbo che si era bagnato nel fare pipì sarebbe stato lasciato solo con il pannolino davanti ai compagni. Un altro, invece, che si era messo il lucidalabbra sarebbe stato deriso con la minaccia di dire al papà che era un “femminiello”.