Mancano i cancellieri in Tribunale, niente processi: è sciopero
Il personale della Giustizia lamenta la carenza di personale e di concorsi per sostituirlo. Cgil, Cisl e Uil attaccano il ministro Bonafede: «Vuoti del 50%. Il ministro non ha mai risposto e ha ignorato l’accordo del 2017»
Alcuni avvocati non sapevano dello sciopero e si sono presentati nelle aule scoprendo, solo allora, che non ci sarebbe stato alcun processo. Sulla porta, un cartello avvertiva dei motivi della protesta. «La situazione è drammatica. Ci sono gravissime carenze di personale e nel 2021 ci sarà un vuoto di organico pari al 50%. Il personale in servizio è anziano, demotivato e pagato meno di tutti gli altri lavoratori pubblici. Si sta mettendo a serio rischio l’apertura degli uffici giudiziari» scrivono i segretari della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil: Melissa Toscani, Ernesto Catino e Giorgio Franchini. I sindacati hanno anche incontrato il prefetto, Maurizio Falco, a cui hanno portato le preoccupazioni degli operatori della Giustizia e hanno chiesto di intervenire sul Governo. Senza cancellieri, i processi non si fanno (nessuno prepara i fascicoli per i giudici) e gli uffici si fermano. Il personale manca: la pianta organica prevede 54 persone, in servizio ce ne sono 49, ma di queste ultime quattro sono distaccate, aggregate o in maternità. Inoltre, a Piacenza su 3 direttori amministrativi previsti ce n’è solo uno e sulla carta mancano anche 4 cancellieri e altrettanti funzionari. Non si fanno i concorsi, né si scorrono le graduatorie di quelli precedenti. Per cui, si fa di necessità virtù e alcune figure professionali svolgono compiti che spetterebbero a chi ha qualifiche superiori.
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