Volontario piacentino salva la vita a un uomo con il massaggio cardiaco in mezzo alla strada
E' accaduto sul lungomare di Varazze, in Liguria. Max Gabbiani, volontario della Sant'Agata e formatore di Progetto Vita, è intervenuto a sangue freddo, pur non avendo un defibrillatore, quando ha visto un passante a terra colpito da arresto cardiaco
«Quando ho visto quell'uomo sorridermi e fare un cenno con gli occhi mentre lo caricavano sull'ambulanza del 118, per me è stato il più bel ringraziamento. E ora sto brindando alla sua salute».
Max Gabbiani è felice di aver salvato una vita umana, è ne ha ben motivo visto che senza il suo intervento a sangue freddo in mezzo a una strada, le cose sarebbero andate diversamente. Ha soccorso un uomo colpito da un arresto cardiaco improvviso: senza avere nemmeno un defibrillatore a portata di mano, ha fatto ripartire il cuore di uno sconosciuto semplicemente praticando un massaggio cardiaco da manuale. Gabbiani, fortunatamente, è un esperto pur non essendo un medico o un infermiere. Infatti oltre a prestare servizio nella pubblica assistenza Sant'Agata di Rivergaro, è anche un formatore di Progetto Vita.
«Tutto ciò - commenta con soddisfazione - è la conferma di quanto sia importante la formazione che noi trasmettiamo agli altri, e che noi stessi riceviamo per primi grazie a Progetto Vita e alla Pubblica assistenza».
«Stavamo cercando un ristorante dove pranzare - racconta - quando ad un certo punto ho notato una persona a terra circondata dai parenti. Mi sono avvicinato pensando che si trattasse di un lieve e comune malore come una lipotimia. Invece ho intuito subito dai sintomi che quell'uomo privo di conoscenza era in arresto cardiaco».
Prosegue Gabbiani nel suo racconto: «Per prima cosa è stato chiamato il 118, poi ho subito inziaito a praticare il massaggio cardiaco esattamente come da anni insegniamo ai nostri volontari. Purtroppo non avevo un defibrillatore a portata di mano, che avrebbe sicuramente giovato molto, ma ho avuto anche un po' di fortuna e, di lì a poco, il paziente si è ripreso. Si è svegliato e ha ricominciato a respirare, mentre intanto è arrivato anche il 118. Lo hanno caricato a bordo dell'ambulanza: era vigile e, pur non essendo ovviamente in grado di parlare, mi ha sorriso e ringraziato con il suo sguardo. Questa è stata per me la più grande soddisfazione e la migliore manifestazione di riconoscenza».