Omicidio Bramante, Baletta in carcere: «Mi dispiace per quello che ho fatto»
Lo ha detto, durante l'interrogatorio del sostituto procuratore Antonio Colonna, Luigi Baletta, il 63enne che si trova alle Novate accusato di aver sferrato la coltellata fatale che ha ucciso Rocco Bramante nella serata del 13 gennaio a Caorso
«Mi dispiace per quello che ho fatto», lo avrebbe detto, durante l'interrogatorio del sostituto procuratore Antonio Colonna, Luigi Baletta il 63enne che si trova alle Novate accusato di aver sferrato la coltellata fatale che ha ucciso Rocco Bramante nella serata del 13 gennaio a Caorso al termine di una lite furiosa. L'uomo è assistito dagli avvocati Paolo Lentini e Alida Liardo. Ha risposto alle domande del pm e ha fornito la propria versione dei fatti, verosimilmente ripercorrendo le fasi del confronto avuto con il 52enne finito alla ribalta della cronaca nel marzo scorso durante la maxi operazione Tower dei carabinieri e che aveva portato al suo arresto e a molti altri tutti nell'ambito del campo nomadi di Caorso. La vittima sarebbe stata colpita da due coltellate sferrate dal rivale al termine di un acceso diverbio avvenuto davanti al bar Filly di via Roma: una, quella che poi ha causato il decesso in seguito alla perdita di sangue, ha raggiunto l’arteria femorale, mentre la seconda la mano, forse mentre Bramante cercava di difendersi nel disperato tentativo di scappare e salvarsi.