Organico degli uffici giudiziari ridotto all’osso: «Stiamo lavorando per voi»
Il presidente della corte d’Appello di Bologna e il procuratore generale nonché il capo di Gabinetto del ministero della Giustizia hanno incontrato Pradella, Brusati e Livera per l'annosa e non più sostenibile carenza di organico di Palazzo Madama
La parola “carenza” non rende bene l’idea di quello che la procura di Piacenza sta affrontando in termini di mancanza di personale amministrativo. L’allarme era stato lanciato tempo addietro da più parti e ad oggi non si può più parlare di emergenza, quanto di un problema cronico. «La situazione è gravissima»: lo hanno detto nei mesi l’ordine degli avvocati, la Camera Penale piacentina e il procuratore Grazia Pradella che si è vista costretta a inserire nell’organizzazione del lavoro pensionati delle forze dell’ordine come volontari per due volte e per qualche ora a settimana che lei stessa ha definito «fantastici». La procura dovrebbe avere 30 dipendenti ma di fatto ce ne sono 16 (effettivi 13) di cui due prossimi alla pensione, impensabile se si pensa che alle migliaia di fascicoli che lavorano i sei sostituti procuratori e la mole di carico. La presidente della Camera Penale piacentina, l’avvocato Elena Del Forno, disse nel luglio scorso: «Siamo di fronte a una carenza talmente grave di risorse che si creano inevitabilmente disservizi al cittadino e forte compromissione dei diritti di difesa per indagati, per le persone offese e i loro difensori. In queste condizioni il servizio offerto non è più accettabile. Abbiamo denunciato al Ministero questa situazione nell'ottobre 2021 con altre Camere Penali sia per una carenza di magistrati sia di personale e poi a maggio abbiamo avanzato un altro sollecito».
Il 27 aprile in via Del Consiglio sono arrivati in visita il presidente Corte d’Appello di Bologna Oliviero Drigani, il procuratore generale presso Corte d’Appello di Bologna Lucia Musti e Alberto Rizzo che è capo di Gabinetto del ministero della Giustizia. Hanno incontrato il procuratore Pradella e il presidente del tribunale, Stefano Brusati nonché il presidente dell’ordine degli avvocati, Franco Livera. «Cerchiamo di risolvere in tempi brevi una situazione che però è comune a tanti tribunali, sappiamo le difficoltà e da parte nostra c’è disponibilità e attenzione», ha detto Drigani. Gli ha fatto eco Musti: «Il fatto che ci sia il capo di Gabinetto – e parrebbe la prima volta – è un fatto che parla già da solo». Mentre Rizzo ha specificato, rivolgendosi alla procura, «stiamo lavorando per voi» e per Pradella si è trattato di «un segnale molto importante». «Occorre dare atto che un capo di Gabinetto non è mai andato in visita ad un ordine degli avvocati e abbiamo apprezzato di aver avuto la possibilità di incontrarlo – dice Livera -. Nelle scorse settimane abbiamo inviato una segnalazione al ministero e al Consiglio superiore della magistratura per due ordini di problemi differenti. Il primo è quello amministrativo, ossia la mancanza vera e propria di personale in procura: è una situazione non più sopportabile perché si arriva ad incidere sul diritto di difesa (sancito dalla Costituzione nell’articolo 24, nda) e i primi a soffrirne, peraltro, sono proprio i magistrati».