Cronaca

Patteggia 4 anni e mezzo il papà delle gemelline che pianse in tv

Stefano Morellato, 38 anni, era imputato di estorsione, furto, sostituzione di persona e falso per induzione. Condannati col rito abbreviato anche gli altri due complici. Sono ancora tutti in carcere

Stefano Morellato in televisione ospite da Barbara D'Urso

Il suo caso aveva impietosito l’Italia (con la moglie e due gemelline costretti a vivere in strada), ma poco dopo era stato arrestato dai carabinieri che lo avevano ritenuto responsabile, con due complici, di alcune estorsioni ai danni di cittadini a cui si presentavano come falsi carabinieri.

Sono state condannate questa mattina le tre persone, tuttora in carcere, accusate nello scorso settembre di estorsione, furto, sostituzione di persona e falso per induzione. Il padre delle due bimbe, affidate ora ai servizi sociali, ha patteggiato una pena di 4 anni e sei mesi. L’uomo, S.M. di 38 anni, assistito dall’avvocato Francesco Monica, aveva ammesso gli addebiti. L’uomo è stato assolto dal reato di indebito utilizzo del tesserino dell’Associazione nazionale carabinieri. La richiesta di assoluzione è arrivata dallo stesso pm, Emilio Pisante al giudice per l’udienza preliminare Gianandrea Bussi.

Gli altri due complici, due fiorenzuolani, Roberto Oretti 29 anni e P.C. di 42, hanno scelto il rito abbreviato (che consente lo sconto di un terzo sulla pena). R.O., difeso dall’avvocato Francesco Monica è stato condannato a 4 anni e sei mesi. Paolo Castellana, assistito da Massimo Saltarelli, è stato condannato a tre anni di reclusione.

Secondo Monica, il suo assistito “ha poche responsabilità, perché non aveva alcun apparato materiale utilizzato, ad esempio la pistola giocattolo o l’auto. Inoltre, non gli è stata ritrovata refurtiva. Lette le motivazioni valuterò il ricorso in Appello”. Anche Saltarelli deciderà se ricorrere e afferma che “il mio imputato ha avuto un ruolo marginale negli episodi contestati e secondo me era estraneo ai fatti”.

Il caso era finito alla ribalta perché il padre era stato intervistato a Canale 5 da Barbara D’Urso, alla trasmissione Pomeriggio Cinque, dopo che lui e la moglie giravano per Piacenza con la carrozzina e dormivano in auto. Qualche settimana dopo, però, il padre venne arrestato dai carabinieri, con i due di Fiorenzuola, perché ritenuti gli autori di alcuni colpi ai danni di alcune persone fermate con la scusa di essere carabinieri. I tre avrebbero chiesto denaro per chiudere un occhio sugli eventuali illeciti commessi dagli ignari cittadini.


E dall'inchiesta della Compagnia carabinieri, era emerso che Morellato era realmente iscritto all'Associazione nazionale carabinieri di Rimini, città dove aveva vissuto alcuni anni e dove aveva riportato una condanna a tre anni per rapina. Con i soldi della vendita di una tv rubata in un'abitazione, Morellato aveva comprato due pistole finte (due Beretta 92 FS, uguali a quelle in dotazione a polizia e carabinieri, solo che erano di plastica) in un negozio di giocattoli e con il resto aveva acquistato i pannolini per le due gemelline. Poi, l’incontro in un bar con i due uomini di Fiorenzuola e la decisione di raggranellare un po’ di soldi con alcune scorrerie. Il finale, però, non è stato quello che si aspettavano.


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