Cronaca

L'Ikea come Gls e Tnt: 200 facchini bloccano i cancelli dei magazzini

Dalle prime luci dell'alba i facchini hanno incrociato le braccia davanti ai cancelli dei due magazzini impedendo di fatto ai tir di caricare e scaricare merci della multinazionale svedese. Denunciano condizioni di lavoro inaccettabili. Alle 15 tavolo in Provincia

I lavoratori davanti al magazzino dell'Ikea (Foto Gatti)

Potrebbe rivelarsi un'altra estate caldissima per la logistica piacentina. Dopo le agitazioni estive alla Tnt di strada dei Dossarelli e quelle invernali alla Gls a Montale adesso sono i facchini impiegati al magazzino Sud Europa dell'Ikea a rivendicare i loro diritti. I lavoratori sono gestiti nell'azienda da 3 cooperative (San Martino, Cristal, Euroservice) che formano un consorzio, sono 200 circa e quasi tutti appartengono al sindacato autonomo dei Cobas. Chiedono i loro diritti di lavoratori. Il copione sembra ripetersi ogni volta.

Dalle prime luci dell'alba i facchini, di nazionalità diverse, hanno incrociato le braccia davanti ai cancelli dei due magazzini impedendo di fatto ai tir di caricare e scaricare merci della multinazionale svedese. Striscioni, bandiere, bottiglie d'acqua per resistere al caldo, giubbini arancioni dappertutto. Con loro sotto il sole Fulvio Di Giorgio, responsabile dei Cobas che dice: «Siamo qui da stamattina per protestare contro delle condizioni di lavoro gravose e pesanti». I facchini denunciano buste paga irregolari, il non rispetto del contratto nazionale, "lavoro a chiamata", minacce e soprusi sul luogo di lavoro. Per ora non intendono fermarsi, intanto alle 15 è previsto un incontro tra le parti in Provincia per parlare della vicenda.

 

 

 

 


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