Quando il Trebbia attraversava Placentia nella zona dell’attuale piazzale Roma
Coinvolgente presentazione del libro di Gigi Rizzi sulle tracce delle vicende del nostro territorio. «Rivi, fiumi e campi: in questi elementi la prima Placentia ha trovato ragion d'essere e motivo di prosperare»
Si susseguono a Palazzo Galli-Banca di Piacenza le presentazioni delle testimonianze che contribuiscono a far luce alla storia del territorio piacentino. Dopo il recente DVD realizzato dal Cineclub Piacenza sui castelli piacentini e il romanzo storico sul Castello di Agazzano del principe Maurizio Ferrante Gonzaga, lunedì scorso è stata la volta di “La Roma nascosta nei rivi nei fiumi nei campi di Placentia”, di Gigi Rizzi, borgonovese laureato in Ingegneria Aeronautica al Politecnico di Milano, già Direttore della sezione Ingegneria dell’Astra Veicoli Industrialie che, appassionato di studi del Vicino Oriente Antico, nel 1993 ha anche conseguito la Laurea in Storia Indirizzo Orientale, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, all’Università degli Studi di Bologna. Dopo anni di attività lavorativa spesa tra calcoli, motori, telai, strutture, cabine blindate, veicoli militari, prestazioni e tanta, tanta terra da trasportare, ha intensificato la sua attenzione alla nostra città, studiandone aspetti particolari rivelatrici della sua struttura dei primi secoli successivi alla fondazione, con un approccio assai diverso da quello che possa interessare chi va cercando tracce di romanità nei monumenti o nelle testimonianze museali; la sua attenzione è stata rivolta ciò che è rimasto sul nostro territorio e che si può intravedere, riconoscendo un rivo, contemplando un torrente, percorrendo una strada del contado, una via della città o analizzando una mappa catastale. Sono le tracce meno evidenti, ha evidenziato l’autore, ma che più profondamente hanno inciso sulla storia e sulle vicende dei nostri padri e quindi indirettamente, su di noi. Il libro nasce da una sollecitazione dell’editore Romano Gobbi incuriosito da alcuni contributi dell’ing. Rizzi pubblicati su “L’Urtiga, quaderni di cultura piacentina” e “La strenna piacentina”.