Cronaca

Sentenza Levante, Pradella: «La prima vittima è l'Arma. Ulteriori indagini sono tuttora in corso»

Il procuratore Grazia Pradella: «E’ stato integralmente confermato l’impianto accusatorio della procura. Grazie al lavoro dei magistrati Centini e Colonna e degli investigatori in meno di un anno siamo arrivati ad una prima sentenza»

Il procuratore Grazia Pradella. Nell'altra immagine i magistrati Antonio Colonna e Matteo Centini

«Questo processo offende ancora prima delle parti offese dirette, ossia le persone picchiate o arrestate in maniera illegittima, la parte sana, che è la stragrande maggioranza, dell’Arma. Credo che in questo senso appunto si debba ritenere soddisfatta per aver avuto una giustizia anche risarcitoria». A dirlo il procuratore Grazia Pradella al termine della lettura della sentenza da parte del gup Fiammetta Modica e che ha condannato, in abbreviato, i cinque carabinieri della Levante arrestati il 22 luglio scorso che hanno scelto il rito che ha dato loro il diritto di uno sconto di un terzo della pena. Questo processo non finisce qui e non finisce oggi. C'è ancora molto da fare ha detto il pm Matteo Centini in aula. Quanto affermato dal magistrato è stato ribadito e riconfermato da Pradella: «Le indagini continuano, ci sono aspetti da approfondire e meritevoli di interesse e attenzione da parte dell’autorità giudiziaria». Nei prossimi giorni quindi potrebbero emergere nuovi dettagli e situazioni fino ad oggi forse non ancora emerse. Peraltro  sono tuttora aperte altre posizioni di diversi militari per i quali le indagini non sarebbero ancora concluse. 

«E’ stato integralmente confermato l’impianto accusatorio della procura in particolare nelle fattispecie più rilevanti ossia la tortura, l’estorsione (che riguarda solo Giuseppe Montella, nda), e soprattutto è stato considerato nella sua interezza come sussistente l’illecito sistema perpetrato da tutti i componenti della Levante a giudizio oggi. Il giudice ha confermato la falsità degli arresti, l’esistenza delle ipotesi di spaccio derubricandole in spaccio di lieve entità. Una sentenza che ha ritenuto la partecipazione a questo sistema di tutti gli indagati». «Non mi resta  - ha detto - che ringraziare il lavoro appassionato, approfondito e svolto senza risparmio di energie dei magistrati Antonio Colonna e Matteo Centini nonché lo sforzo investigativo delle Fiamme Gialle e dalla sezione di pg della Polizia Locale. Siamo di fronte a una sentenza importante perché ha definito fortemente illecite condotte perpetrate da tutta una caserma soprattutto ai danni della stessa Arma dei carabinieri che è stata ritenuta la parte offesa di questo processo. «Tengo a sottolineare l’enorme sforzo - stiamo parlando di oltre 20mila atti di indagine – che questa indagine ha richiesto alla procura. Colonna e Centini, nonostante tutto, non hanno mai chiesto un esonero dall’attività ordinaria eppure in meno di un anno siamo arrivati a una sentenza per un fatto che ha inciso fortemente nell’opinione pubblica e nelle istituzioni italiane».

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