Sit-in degli ex profughi davanti al carcere: «Vittime dell'angoscia e figli della disperazione»
I compagni dei quattro ex profughi, arrestati lo scorso giovedì dopo i disordini avvenuti in via Taverna con le forze dell'ordine, davanti al carcere per portare solidarietà agli amici in cella: « Non siamo dei violenti, non siamo criminali. Se hanno sbagliato è perché sono vittime dell'angoscia e figli della disperazione». Venerdì 4 aprile il processo
Dalle 9 del 1 aprile i compagni dei quattro ex profughi arrestati lo scorso giovedì dopo i disordini avvenuti in via Taverna con le forze dell'ordine, sono davanti al carcere delle Novate per portare solidarietà agli amici in cella fino a venerdì quando avrà luogo il processo che vede i quattro imputati per violenza, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
Il sit-in è silenzioso, per loro parla un cartellone: «Amicizia e solidarietà ai nostri amici in carcere. Non siamo dei violenti, non siamo criminali, non dei delinquenti. Se hanno sbagliato è perché sono vittime dell'angoscia e figli della disperazione». A vigilare il presidio carabinieri, polizia e polizia municipale.
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