«Stop al ricatto della precarietà estrema che spreme i suoi lavoratori e poi li butta via se alzano la testa»
Sciopero nazionale e manifestazione del Si Cobas davanti al magazzino Amazon a Castelsangiovanni
Il Si Cobas «esprime enorme soddisfazione per l’esito dello sciopero nazionale dell'8 marzo, che ha visto nel Piacentino non solo una consistente astensione dal lavoro ma anche una manifestazione di alcune centinaia di persone persone (circa 300) davanti ai cancelli di Amazon a Castelsangiovanni. Lo sciopero nazionale è stato indetto dalla nostra organizzazione contro la repressione e per la difesa dei diritti delle donne nella tradizionale giornata di lotta dell’8 marzo».
Il Si Cobas «non accetta intimidazioni né ai suoi iscritti ne ai sui rappresentanti. Il lavoro e le lotte dei lavoratori non possono più essere considerati come un problema di ordine pubblico, ma invece come un fattore progressivo per il benessere della collettività. Ma sono stati i lavoratori e le lavoratrici di Amazon che ci hanno contattato e convinto a convocare questa manifestazione i grandi protagonisti della giornata di oggi». «In Amazon, infatti, - sostiene il sindacato autonomo - una ragazza di 24 anni è stata oggetto di pesanti intimidazioni che la hanno portata a perdere l’uso della voce per dieci giorni. Sia lei sia altri nostri aderenti, nei mesi precedenti, erano stati intimiditi al fine di non chiamare l’ambulanza in occasione di infortuni sul lavoro. Come Si Cobas, rivendichiamo che l’infermeria deve essere solo un punto di primo soccorso ma non può in alcun modo sostituire le necessarie cure più approfondite che taluni incidenti nella logistica richiedono. Di fatto, ad oggi l’infermeria viene utilizzata per correggere artificialmente al ribasso il numero degli infortuni. Sono in corso cause legali contro Amazon riguardo a questo punto, ma il grido salito a gran voce nella manifestazione di oggi parla anche di altro: adozione del corretto contratto di lavoro, riconoscimento degli straordinari per il sabato (50%), la domenica (65%) e straordinario notturno domenicale (75%)».
«Chiediamo anche un premio di produzione annuale (come riconosciuto in quasi tutti i magazzini del piacentino) del valore di 1.500