Stroncato maxi giro di spaccio: 150 cessioni al giorno, droga anche a minorenni
Operazione Free Gerassa: i carabinieri del Norm di Fiorenzuola guidati dal maresciallo Enrico Savoli e coordinati dal sostituto procuratore Emilio Pisante, hanno sgominato un sodalizio criminale che aveva portato nella città di Fiorenzuola un enorme quantitativo di stupefacente
Dodici spacciatori, trecento cessioni al giorno per un giro d'affari di migliaia di euro, 150 clienti abituali che compravano hascisc, cocaina ed eroina, tra loro anche una ventina di studenti, molti minorenni. I carabinieri del Norm di Fiorenzuola guidati dal maresciallo Enrico Savoli e coordinati dal sostituto procuratore Emilio Pisante, hanno sgominato un sodalizio criminale che aveva portato nella città di Fiorenzuola un enorme quantitativo di stupefacente, tale da essere proporzionato alla domanda. L'operazione "Free Gerassa" ha portato all'emissione da parte del gip Stefania di Rienzo di 12 misure cautelari in carcere, 5 arresti domiciliari, 6 tra obblighi e divieti di dimora, e 9 denunce, tutte per spaccio anche aggravato dalla vendita a minorenni. A queste se ne aggiungono altre quattro, per un totale di 27 misure. Si tratta di nordafricani (sei poi espulsi dall'Italia) e di alcuni piacentini.
Ampio il ventaglio degli acquirenti, si va dall'imprenditore all'operaio e anche al mondo studentesco che prediligeva l'hascisc. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati 500 grammi di eroina, 3 chili di hascisc e 70 grammi di coca, tanti gli arresti in flagranza: tra loro anche i grossisti provenienti da Reggio Emilia, Brescia, Milano e Lodi, intercettati e bloccati con il carico pronto da rivendere. Il blitz è scattato nella notte del 24 maggio e ha coinvolto circa cento carabinieri e un'unità cinofila antidroga della Guardia di Finanza. «I carabineri del Nas hanno multato per 13mila euro il bar Shangai per alcune irregolarità riscontrate nella gestione che nulla centrano con lo spaccio, tuttavia è stata avanzata al questore la richiesta per la chiusura del locale. I titolari dei due bar - fanno sapere dalla Procura - non erano al corrente di quanto accadeva nei pressi e all'interno». «Siamo molto soddisfatti perché abbiamo estirpato un cancro e liberato un intero quartiere», hanno commentato il comandante provinciale dell'Arma il colonnello Corrado Scattaretico e il maggiore Biagio Bertoldi.
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