Cronaca

«Era caduta a terra e l’ho solo soccorsa: non avevo nessuna intenzione di violentarla»

In tribunale l'udienza di convalida dell'arresto del 27enne accusato di violenza sessuale aggravata e lesioni personali, nei confronti di una 55enne: «Ha negato di volerla aggredire e violentare, oltre di avere avuto intenzioni malvagie su di lei»

L’arrestato (foto Emanuela Gatti), nell'altra immagine l'avvocato Nadia Fiorani

Si è conclusa in tribunale l’udienza di convalida dell’arresto davanti al gip Stefano Brusati di Sekou Souware, il 27enne della Guinea accusato di violenza sessuale aggravata e lesioni personali nei confronti di una 55enne ucraina. L’uomo è difeso d’ufficio dall’avvocato Nadia Fiorani, il pm titolare invece è Ornella Chicca. L'arresto è stato convalidato e l'uomo rimane in carcere dove si trova dal 21 agosto.

«Il mio assistito non ha visto il video del quale gli ho riferito l’esistenza e il contenuto, lui ha comunque scelto di rispondere alle domande del gip, fornendo una sua versione dei fatti - ha spiegato Fiorani ai microfoni dei giornalisti al termine dell’udienza di convalida del fermo e a margine dell’interrogatorio di garanzia -. Ha detto che si è fermato per soccorrere la donna e aiutarla quando è caduta a terra, negando di volerla aggredire e violentare e negando le intenzioni malvagie su di lei».

«Il pm ha chiesto la conferma della misura cautelare in carcere, io ho chiesto la liberazione. Risulta essere - ha detto l’avvocato- un richiedente asilo politico, in Italia dal 2014, ha una fidanzata ed è senza precedenti. Lavora, ha un suo reddito e una sua stabilità, vive a Reggio Emilia e lavora a Piacenza in un magazzino, dove viene tutti i giorni. Era qua per una festa con un amico, pare appena uscito da una discoteca. Sostiene - ha concluso - di non avere avuto alcuna intenzione di violentare la donna, io il video l’ho visto ma preferisco non commentare e mi limito ad assicurare al mio assistito la migliore difesa».

Lo stupro, lo ricordiamo, sarebbe avvenuto alle 6.30 di domenica 21 agosto in via Scalabrini in pieno centro.  La donna era appena uscita di casa  quando l’uomo l’ha aggredita, buttata a terra e abusata. Provvidenziale la chiamata al 113 di un residente che ha sentito le urla disperate della vittima e ha filmato l'aggressione. I poliziotti sono arrivati in pochissimi secondi e l’hanno bloccato e messo fine alla terribile aggressione. È stato infine sottoposto a un fermo di pg e portato alle Novate.

L'INDAGATO - «Ventisette anni da compiere in dicembre nato a Macente in Guinea, era sbarcato in Italia, sulle coste siciliane, nel gennaio 2014. Secondo quanto si apprende - scrive l'Agi -, dopo essere stato trasferito a Gorizia, dove formalizza la richiesta di protezione internazionale, il 25 maggio 2014, la Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Trieste concede allo straniero il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Il 28 luglio dello stesso anno, il giovane richiede presso l'ufficio immigrazione di Reggio Emilia il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi umanitari, che poi rinnova nel 2015 e 2017. Il 7 maggio 2019 richiede il rinnovo del permesso di soggiorno senza però mai ritirarlo».

«Il 12 aprile scorso sempre presso gli uffici di Reggio Emilia - prosegue l'agenzia - reitera l'istanza di protezione internazionale e contestualmente gli viene rilasciato un permesso di soggiorno come richiedente asilo che scadrà il 20 ottobre 2022. La Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Trieste, il 20 giugno scorso, decide di non riconoscere la protezione internazionale. E ieri la decisione della commissione è stata notificata all'indagato presso il carcere di Piacenza».


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