Cultura

Al Conservatorio Nicolini il focus sulla musica del piacentino Bòrea e di Schumann 

La duplice tematica affrontata si inserisce nel progetto culturale dell’ente, volto in particolare alla vita musicale piacentina

Al Conservatorio Nicolini il focus sulla musica del piacentino Bòrea e di Schumann 

Camillo Bòrea e Robert Schumann sono stati i protagonisti dell'appuntamento, targato Conservatorio Nicolini, Incontri in Bibliotec@ all'interno del Festival Piacenza Musica.  «La duplice tematica affrontata – spiega la nota dell’ente - si inserisce nel progetto culturale del Conservatorio, attento alle novità editoriali e ad approfondimenti musicali con particolare attenzione alla vita musicale piacentina».

«In occasione dei 100 anni dalla nascita, è stato ricordato il piacentino Camillo Bòrea, musicista eclettico, che si è occupato di musica corale, direzione di coro, armonia, contrappunto, didattica della musica, oltre a suonare diversi strumenti. L’incontro al Conservatorio Nicolini ha voluto riportare l’attenzione su un personaggio che da Piacenza ha ottenuto popolarità a livello internazionale. Grazie alla partecipazione del nipote Giuseppe Bòrea e dell’allievo Giuseppe Merli, docente di pianoforte al Conservatorio Nicolini, è stato tracciato il profilo del musicista. Il principale lascito di Camillo Bòrea è costituito dal libro pubblicato dall’Istituto Geografico De Agostini, La musica. Corso di educazione musicale, un testo scolastico utilizzato da un enorme numero di studenti che ha aperto la strada a nuovi approcci nel campo della didattica musicale all’epoca della riforma del 1979». 

«Nella stessa serata Patrizia Florio, curatrice della rassegna Incontri in Bibliotec@ - prosegue il resoconto - ha presentato con la traduttrice e il musicologo Dinko Fabris, il volume Diari (1828-1830) di Robert Schumann, tradotto in italiano da Nicoletta Lagna con una illuminante postfazione di Antonio Rostagno (Cafagna 2021). Gli scritti di Schumann, e in particolare i diari, rappresentano una fonte imprescindibile per approfondire la complessa personalità del compositore e l'ambiente culturale in cui visse. Pensieri e riflessioni sul suo processo creativo emergono dalla lettura degli scritti personali che preannunciano una psiche disturbata e la difficoltà di adattarsi a vivere nella realtà. L’interessante volume copre gli anni di studio di Schumann a Lipsia e gli inizi della sua carriera di compositore, un periodo di grande crescita personale e artistica. Nicoletta Lagna ha evidenziato le difficoltà e le problematiche del suo lavoro di traduzione sulle fonti originali, scritte da Schumann in modo a volte frammentario con una grafia che presenta difficoltà di interpretazione. La traduzione in italiano di questi scritti colma una lacuna nell’ambito degli studi musicologici e della cultura musicale. Dinko Fabris, responsabile della collana in cui è pubblicato il volume Le vie dei suoni dell’editore Cafagna, ne ha sottolineato l’importanza. Oltre a presentare in italiano i pensieri di Schumann, il libro è arricchito da una importante postfazione, uno degli ultimi lavori del musicologo prematuramente scomparso Antonio Rostagno, uno dei massimi studiosi italiani di Robert Schumann. Il saggio offre una chiave di lettura dei diari che evidenzia lo sviluppo creativo e personale del compositore e del suo rapporto col mondo artistico contemporaneo. In sala, tra gli altri, era presente anche la moglie di Antonio Rostagno».

Durante la serata si sono esibiti con successo alcuni studenti del conservatorio. Woori Bae e Hansol Kim hanno cantato rispettivamente un’aria di W. A. Mozart “Bester Jüngling”, da Der Schauspieldirektor K 486 e un’aria di C. O. Nicolai tratta da Die lustigen Weiber von Windsor, accompagnate al pianoforte da Daeun Kim. La serata si è chiusa con un omaggio a Robert Schumann: Ivan Maliboshka e Monica Righi hanno eseguito Adagio e allegro op. 70 per violoncello e pianoforte.


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