Cultura

Cento candeline per Wilma Solenghi, un traguardo festeggiato a piena voce

Salone parrocchiale gremito al Circolo Anspi di Sant’Antonio per festeggiare i cento anni di Wilma Solenghi con uno spettacolo bello e applauditissimo

Wilma Solenghi

Salone parrocchiale gremito al Circolo Anspi di Sant’Antonio per festeggiare i cento anni di Wilma Solenghi con uno spettacolo bello e applauditissimo: non per Wilma, ma con Wilma. La neo centenaria è stata infatti coprotagonista del palcoscenico cantando cinque e forse più brani musicali, scambiando battute, ricordi, commentando episodi della sua vita, eventi e canzoni per poi spegnare d’un fiato il logo delle cento candeline della torta, al termine della maratona di quasi tre ore e mezzo di un incalzante susseguirsi di canzoni, ricordi, video-proiezioni e siparietti accompagnati dagli estemporanei cori della platea.

A rappresentare la partecipazione dell'Amministrazione comunale i consiglieri Antonio Levoni e Nelio Pavesi che hanno letto anche un’affettuosa lettera del sindaco Patrizia Barbieri alla cittadina del mondo messaggera della piacentinità. Per Wilma, da Ginevra è giunto anche un messaggio augurale firmato dal principe Emanuele Filiberto. 

Lo spettacolo è stato particolarmente ricco di entusiasmo ed emozioni grazie al conduttore Uccio Genovese, Fausto Frontini alla pianola, Paolo Labati per le videoproiezioni e alla bravura professionale degli amici cantanti, musicisti e poeti che hanno mietuto applausi: Gabriele Fantoni, Maurizio Sesenna, Bruno Morsia, Cesare Zanetti, Marilena Massarini, Barbara Cortellini, Alberto Bettinardi, Gianni Zucca, Alfredo Lamberti, il piccolo Tommaso e il Coro Le Ferriere. «Oggi - ha detto Genovese - ci sono qui tantissime persone perché Wilma è una donna unica; la sua arte ha spaziato con successo dalla pittura, alla musica, alle tradizioni e alla cultura popolare: meritatissimo lo slogan della festa: cento anni da dieci e lode».

«L'arte - ha aggiunto Fausto Frontini - è stata per Wilma compagna di vita. Ad essa ha sempre attinto per recuperare le risorse necessarie per esprimere il suo generoso e inesauribile istinto creativo che ha riversato nella rappresentazione della natura attraverso l'arte figurativa: i suoi quadri pieni di luce, di colori e di calore. Soggetti prediletti i papaveri, rose, cardoni. La musica, il suo canto sostenuto da una voce vellutata, inconfondibile, l'accompagnamento, semplice della sua chitarra si sono sempre composti nel suo animo in un equilibrio armonioso».


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