Cultura

Un solo costume e un solo corpo per ridare vita ai ritratti del potere

A palazzo Anguissola di Cimafava Rocca la performance “Sipario” di Riccardo Buscarini apre la tre giorni dedicata a coreografia, danza e architettura

"Sipario" di Riccardo Buscarini al dAS Festival

Una trappola da respingere, uno strascico effimero, un manto che nasconde, un vezzo da cui farsi adornare, una veste dove versare lacrime. A esibirsi un unico costume (ideato da Mara Leonora Pieri) e un unico corpo (quello di Riccardo Buscarini) nemici e alleati nella battaglia tra trasformazione e nuova definizione. Qui il sipario – richiamato anche dal velluto rosso dell’abito – sale e scende solo metaforicamente, lasciando ai gesti e alle sole soluzioni dell’artista il passaggio tra tempi, forme ed espressione. Ispirazione e oggetto di “Sipario” – evento di apertura della tre giorni del dAS Festival, in scena nel pomeriggio a palazzo Anguissola di Cimafava Rocca – volti e pose di chi contava in altri secoli. Immagini congelate per noi sulla tela da Antoon van Dyck o Paolo Veronese “liberate” dalla coreografia creata e interpretata da Buscarini (nel video sotto un momento della performance).

«Siamo in una delle dimore storiche più belle del centro della città e la abitiamo, come la performance “Sipario” abita il costume» racconta Buscarini prima di concedersi al pubblico, introdotto agli spazi e ai caratteristici stucchi del palazzo da Christian Arbasi. «La performance è basata sull’interazione tra costume e corpo – sottolinea il coreografo -; un costume che può essere indossato in sette modi diversi e che quindi racchiude la coreografia; il corpo non fa altro che passarci dentro con la sua danza, come se fosse un problema da risolvere. Le immagini evocate hanno tutte a che fare con la ritrattistica del potere di epoca rinascimentale e barocca, e anche del potere femminile e maschile, perché no; si fondono l’una con l’altra creando questa ambiguità tra costume e movimento, tra corpo e altri corpi evocati».

Il Festival di coreografia, danza e architettura, promosso dall’Associazione Culturale De Arte Saltandi e dedicato alla figura di Domenichino da Piacenza, è in calendario fino al 17 settembre.


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