Cultura

Turismo in aumento del 7,5 per cento nel Piacentino

Il dato positivo emerge dall'analisi dei dati della Provincia nella comparazione tra il 2011 e il 2010. «E' la conferma del riconoscimento di meta turistica che il territorio piacentino ha conquistato negli anni»

L'assessore Maurizio Parma

Crescono gli arrivi nel territorio della provincia di Piacenza. Il dato emerge dall'analisi del Settore Turismo, Marketing, Sport e Cultura della Provincia sulle caratteristiche e l'evoluzione del movimento turistico relativo all'anno 2011.

Rispetto all'anno precedente gli arrivi sul territorio sono aumentati del 7,5% (erano 253870 nel 2010 e sono diventati 274500 nel 2011). Un dato, quest'ultimo che, come ha spiegato il dirigente del Settore Turismo Bruno Bedani, «conferma il riconoscimento di meta turistica che il territorio piacentino ha conquistato negli anni». 

Scendendo nel dettaglio, gli arrivi nel 2011 si sono concentrati soprattutto in città (con 138933 movimenti), in pianura (85536 movimenti), in Valtrebbia (19330 movimenti) e nella Bassa (13995 movimenti). Seguono la Valnure (7011 movimenti), la Valdarda (6497 movimenti) e la Valtidone (3198 movimenti).

Per quanto riguarda la nazionalità dei turisti che hanno fatto tappa nel Piacentino, il 69% proviene da altre regioni italiane, mentre il 31% dall'estero. Per quanto riguarda i posti letto, la provincia di Piacenza offre circa 7000 sistemazioni; tra le strutture ricettive più diffuse emergono gli alberghi (92 concentrati soprattutto in pianura, in Valtrebbia, in Valnure e in città) , i Bed and Breakfast (59),  gli agriturismi (57) e gli affittacamere (41). I campeggi sono 8, le Case per ferie 7, gli ostelli 6, le Room and breakfast 3, gli appartamenti ad uso turistico 2; si segnala anche al presenza di un rifugio alpino.

Le presenze hanno infine subito un lieve flessione: la permanenza media è passata dal 2,67% del 2010 al 2,2% del 2011. «La crisi economica - ha spiegato Bedani – ha stabilizzato le permanenze sul territorio (nel 2011 sono state 599787). Si tratta comunque di una tendenza regionale e nazionale».

La fotografia del movimento turistico nel Piacentino è utile per comprendere quali progetti turistici inserire nel nuovo Programma turistico di promozione locale (Ptpl). Nei giorni scorsi, infatti, i Comuni, le associazioni e gli Iat territoriali sono stati invitati dall'ente di via Garibaldi a presentare proposte da inserire nel piano 2013.

«Il requisito fondamentale - ha spiegato l'assessore al Turismo e alla Cultura della Provincia di Piacenza Maurizio Parma - è la presentazione di progetti condivisi da più soggetti che abbiano una ricaduta su un territorio allargato: penso ad esempio a proposte di vallata o in arrivo dalle Unioni di Comuni. I punti di forza e le opportunità presenti nello scenario del turismo piacentino sono diversi: dal patrimonio artistico e culturale, alla produzione enogastronomica, dalla ricca offerta museale (28  realtà), al circuito dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, dal posizionamento strategico rispetto a Milano e all'appuntamento di Expo 2015 alla buona qualità della vita».

«Le proposte potranno intraprendere una di queste direzioni. Non dimentichiamo infine le imminenti celebrazioni in occasione del secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi (che cade nel 2013): a questo proposito ho fatto richiesta che anche altri Comuni piacentini, oltre a Villanova, possano partecipare ai lavori della Fondazione società di Cultura Giuseppe Verdi dedicata al compositore di origine piacentine. La legge nazionale 135 del 2001 in materia di turismo prevede la possibilità di istituire i Sistemi turistici locali: questa sembra essere un'ipotesi che la Regione Emilia Romagna può ora cominciare a prendere in considerazione anche attraverso un aggiornamento della legge regionale sul turismo (7/1998). L'ottica quindi di progetti ampi e condivisi si conferma una prospettiva efficace anche per il futuro”.I Comuni e gli enti interessati a presentare progetti da inserire nel Ptpl avranno tempo fino al 30 giugno prossimo per inviare le proprie proposte». 


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