Confagri: «Irrigazione, problema irrisolto e intanto le imprese chiudono»
Enrico Chiesa: chiediamo un piano idrico e il ricalcalo del deflusso minimo vitale
Con le temperature estive si presenteranno a breve i problemi irrisolti legati al DMV dei nostri torrenti e le inconciliabili esigenze d’irrigazione. Un problema che si ripresenta puntuale in mancanza del piano di programmazione idrica che Confagricoltura Piacenza chiede da anni. “Il problema è come la questione viene procrastinata tutti gli anni – spiega Enrico Chiesa, presidente di Confagricoltura Piacenza - cioè, senza che vengano prese decisioni strutturali, in grado di risolvere efficacemente, definitivamente e, soprattutto, per tempo la necessità di avere più acqua che si presenta in estate” Sin da ora si prospetta particolarmente spinosa l'applicazione del deflusso minimo vitale alle derivazioni dal Trebbia ed in particolare, dal torrente Nure, che ha determinato, già dalla scorsa annata, gravissimi problemi di approvvigionamento idrico.
“Il ricorso agli attingimenti da falda – sottolinea Chiesa - non sarà in grado di supplire alla situazione, per la natura geologica del sottosuolo che ne impedisce in molte zone l'esercizio. Gli agricoltori hanno da tempo e progressivamente messo in atto i metodi a loro disposizione per ridurre i quantitativi d’acqua derivati, mantenendo nel contempo l’efficienza del sistema produttivo. A fronte di ciò è rimasto il sostanziale divieto di derivazione, derivante dall'applicazione di un siffatto DMV, con il risultato paradossale e incomprensibile che, comunque, dopo poche centinaia di metri dalla derivazione, l'acqua scompare completamente dall'alveo. Vanificando, in tal modo, ogni obiettivo di salvaguardia dell'ambiente, anzi generando un risultato ambientale complessivo inferiore alla situazione antecedente l'applicazione delle nuove prescrizioni. Non siamo a conoscenza delle determinazioni della “Cabina di regia”, istituita nei mesi scorsi per affrontare la spinosa questione – conclude Chiesa - nonostante ne avessimo fatta esplicita richiesta e avessimo avuto ampie rassicurazioni al riguardo. Chiediamo il ricalcolo della quantità prevista per il DMV, che ai livelli attuali impedisce, di fatto, l’utilizzo irriguo, essendo parametrata alla portata media del corso d’acqua e non alla portata di magra, tanto da superare quest’ultima per la maggior parte della durata delle stagione agraria”.