Economia

Energia pulita: Co2, a Cortemaggiore le prove di stoccaggio?

“A Cortemaggiore chiediamo la disponibilità di farci verificare lo stoccaggio. Tre anni di sperimentazione e poi tutto verrà smantellato”. Lo ha riferito ai cittadini Enrico Gingolani, presidente di Stogit - gruppo Eni. La società: non ci sono rischi. Il sindaco: “Vogliamo capire”

Cortemaggiore. Maroli, in piedi, illustra il progetto
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iti cercasi. Siti per stoccare l'anidride carbonica in depositi sotterranei con barriere protettive. A Cortemaggiore si è già riunita la prima assemblea pubblica, aperta alla cittadinanza, per discutere del progetto con la Stogit – società del gruppo Eni – che si occuperebbe dell'immagazzinamento del gas.  La Stogit è già titolare della concessione mineraria del giacimento di gas nei territori di Cortemaggiore e Besenzone.

“Il progetto di stoccaggio della Co2 ha una valenza ambientale importante – ha spiegato Enrico Cingolani, presidente e ad di Stogit - è la strada per iniettare l’anidride carbonica nei giacimenti esistenti ed esausti del sottosuolo. Altrimenti rimarrebbe nell’atmosfera. A Cortemaggiore chiediamo la disponibilità di farci verificare questa possibilità. Tre anni di sperimentazione (forse qualcosa meno) e poi tutto verrà smantellato”.

In pratica si tratterebbe di utilizzare il sottosuolo piacentino per depositare la Co2, un progetto leader in Italia. “La Co2 – ha spiegato il responsabile attività operative di Stogit, Renato Maroli –, dopo essere stata “catturata” e trasportata dalla centrale Enel di Brindisi, sarà iniettata a 1.500 metri di profondità, all’interno di una fascia porosa spessa circa 100 metri (che farà da “barriera” con la falda acquifera superficiale). Il volume poroso disponibile è di ben 16miliardi di metri cubi, ma saranno iniettate in giacimento solo 24mila tonnellate complessive di gas, il che vuol dire: lo 0,3 per cento dell’estensione spaziale disponibile”.

I cittadini sono stati rassicurati sul tema della sicurezza: nessun rischio in caso di fuoriuscita del gas che, a contatto con l'aria, si stratifica, finisce sul terreno e non costituisce pericolo. Nessun problema neanche sul fronte dell'inquinamento acustico: “La Co2 sarà pura, con caratteristiche che la equiparano a quella di impiego alimentare. Le pompe di iniezione – ha precisato Maroli – sono l’unica fonte di emissione rumorosa. Al di fuori della recinzione il livello di rumore sarà inferiore a quello prodotto dal traffico diurno di una strada provinciale (60 db)”.

Il sindaco di Cortemaggiore, presente all'incontro, ha detto: “Siamo qui perché vogliamo capire”. Poi, si è rivolto al suo consigliere di minoranza, Sergio Faverzani,  che lo aveva attaccato sulla partita-Co2: “Nessuno ha interessi”, ha ribadito pubblicamente il primo cittadino.

Qualcuno, nel teatro Duse di Cortemaggiore, ha sollevato l'obiezione: “Cortemaggiore ha già dato”. Ha risposto per Eni, Mario Marchionna: “Da 40anni Eni collabora con il territorio. Oggi vi offriamo il prestigio di un progetto unico in Italia”.

Poi, Stefano Consonni, presidente dell’ente terzo piacentino Leap, che riunisce Provincia, Comune, Politecnico e Fondazione di Piacenza e Vigevano, è andato a fondo delle ragioni del progetto: “Le rinnovabili sono in forte espansione - ha detto – ma il loro peso complessivo è ancora limitato. Nei prossimi anni il ruolo dei combustibili fossili scenderà dal 82% a poco più del 80%. E la cattura della Co2 è l’unica che consente di accoppiare il consumo di combustibile fossile con l’emissione di anidride carbonica, in attesa di sostituire le fonti tradizionali”.


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