Economia

Parco del Trebbia, compiuti i primi passi

Incontro alla Provincia di Piacenza con i rappresentanti dei Comuni dell’area interessata, da Calendasco a Rivergaro. Entro l’estate ci sarà la legge regionale che istituirà il parco. Il castello di Rivalta prima sede. A breve la campagna comunicativa

Al centro Borghi e Zanichelli
L’

assessore provinciale Alberto Borghi - Programmazione e Sviluppo economico - mette le mani avanti: “Quando nasce un parco si sa la data d’inizio, quella della conclusione… è difficile da prevedere”. Come dire: l’impegno massimo è di partire entro le elezioni provinciali, per il resto, chi vivrà vedrà.

Parco del Trebbia atto primo. Si sono riuniti questa mattina, infatti, in corso Garibaldi, i rappresentati dei Comuni coinvolti - Gossolengo, Calendasco, Piacenza, Rivergaro, Gazzola, Gragnano e Rottofreno - e gli attori degli enti provinciali e regionali. L’ordine del giorno era fare il punto sulla situazione che vedrà il più importante fiume piacentino dopo il Po protagonista di un’area verde dedicata. Comunanza d’intenti e soddisfazione, questo è quanto è trapelato dalla riunione a porte chiuse. Prima di tutto, l’obiettivo è sciogliere l’iter legislativo.

  Stiamo per approvare un programma triennale di aree protette da 20 milioni di euro  

“I parchi, per essere operativi - spiega l’assessore all’Ambiente dell’Emilia Romagna Lino Zanichelli - hanno bisogno di una legge regionale. Per questo contiamo di farla approvare dal Consiglio regionale entro l’inizio d’estate”.

Il parco, all’incirca, seguirà il corso del Trebbia fino a Rivergaro, a partire dalla foce, a Calendasco. Una ventina di chilometri, dunque. Si allargherà a seconda dello spazio naturale accanto al letto, proporrà percorsi naturali, sentieri, informazioni ambientali. Come prima sede si è pensato al castello di Rivalta, dove pare essere arrivati a un accordo di massima con i proprietari. Ma ogni Comune, lungo l’area, avrà un proprio info-point.

Questione economica: con il Piano di azione ambientale saranno circa 600mila gli euro messi a disposizione e, una volta messo in moto il tutto, dalla Regione arriveranno ulteriori fondi per circa 800mila euro. A questi si aggiungeranno 400mila euro accantonati dalla Provincia attraverso contributi giunti dalle cave e miniere.

La campagna comunicativa inizierà a breve. Saranno fatti un portale web - www.youtrebbia.it, ancora non attivo - e una brochure illustrativa, da mandare alle famiglie. Il progetto è grandissimo: “Vorremmo che il parco delle 5 Terre si unisse con quelli dell’Appennino Tosco - Emiliano in un percorso di fruizione di beni ambientali coordinato”, dice Zanichelli.

  La discordanza dei comuni sul parco è data da tensioni locali e politiche  

    Altro bolle in pentola in Regione. “Stiamo per approvare un programma triennale di aree protette che investirà 20 milioni di euro”, continua l’assessore. E se non tutti ci stessero? “Penso che la discordanza dei Comuni sul parco nasca più da tensioni locali e politiche. Un parco porta opportunità grandissime per il nostro futuro”, risponde fiducioso Zanichelli.

Dopo gli amministratori del territorio, questo pomeriggio, ci sarà l’incontro con le altre associazioni locali.   


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