Economia

Piacenza Expo, il vicesindaco Timpano: «500mila euro in più sono pochi»

Intervento del vicesindaco, con delega alle società partecipate e allo sviluppo economico Francesco Timpano sul futuro di “Piacenza Expo”: «E’ necessario il sostegno di tutti gli attori del territorio»

Francesco Timpano

Il vicesindaco e assessore alle Società partecipate e allo Sviluppo economico Francesco Timpano ritorna sul tema del futuro di Piacenza Expo. «Il Consiglio di amministrazione di Piacenza Expo ha formalizzato la richiesta di aumento del capitale sociale di 1,5 milioni di euro da diluirsi in tre anni. L’aumento di capitale sociale – sottolinea Timpano – è finalizzato a sostenere un piano industriale che è stato presentato ai soci (gli enti locali, la Camera di Commercio, le associazioni di categoria e le banche locali) nel corso di una riunione agli inizi di dicembre. In un contesto molto complicato per gli enti fieristici, il piano industriale che ci è stato proposto non prefigura scenari irrealistici, ma offre, in un quadro di concretezza, un rafforzamento dell’attività fieristica, in parte anche approfittando dell’occasione fornita da Expo 2015, nonché un progressivo aumento delle competenze della società nell’ambito di iniziative mirate a rafforzare lo sviluppo economico del nostro sistema locale e delle nostre aziende, a partire da quello appena finalizzato di soggetto gestore dell’area industriale ecologicamente attrezzata».

«Piacenza Expo – prosegue il vicesindaco – è una società che ha una gestione fieristica caratteristica che produce una marginalità positiva, ma che soffre essenzialmente per i notevoli ammortamenti legati agli immobili (su cui pesano dei mutui a lungo termine) e per il fatto di dover sostenere oneri finanziari rilevanti dovuti al forte carattere di discontinuità del flusso degli incassi (legati agli eventi fieristici). La struttura è snella, efficiente e ormai poco costosa e si sta operando a fondo per contenere al massimo i costi di gestione con risultati rilevanti. Questa situazione genera un’alternanza di risultati economici positivi e negativi a cui la Fiera fa fronte solo con proprie risorse, non avendo mai contato su forme di ripianamento delle perdite da parte dei soci».

«Il piano industriale – aggiunge Timpano – è stato discusso dai soci e, pur nella consapevolezza collettiva delle difficoltà delle prospettive future e con qualche distinguo, sostanzialmente condiviso. Ricordo infatti che all’interno del Consiglio di amministrazione di Piacenza Expo sono rappresentate le categorie economiche del nostro territorio e gli esponenti del sistema bancario. In diversi incontri informali che ho avuto insieme al presidente Manfredini con i diversi soggetti del sistema territoriale piacentino, con qualche eccezione, abbiamo raccolto un consenso generalizzato alla proposta di rilancio. Nel corso della riunione dei soci di dicembre, ho avuto modo di affermare che il futuro di Piacenza Expo dipende dalle scelte collettive che il sistema istituzionale e delle rappresentanze economiche piacentine vorrà fare. Al di là delle quote societarie (che vedono il Comune come socio di maggioranza), la Fiera è un bene di tutti e dobbiamo chiederci se vogliamo farlo diventare uno strumento in mano alle imprese del territorio, cercando anche una nuova mission utile per il nostro sistema locale»

«L’Amministrazione comunale – rimarca il vicesindaco – è convinta che la Fiera debba essere rilanciata, nonostante l’onere derivante dall’aumento di capitale sociale sia rilevante rispetto alla dinamica attuale del bilancio, e possa essere ancora uno strumento di promozione dello sviluppo del territorio. Tra poco tempo sarà disponibile il bilancio sociale di Piacenza Expo, con cui forniremo una stima robusta dell’impatto economico del nostro ente fieristico. L’Amministrazione, per poter far fronte all’impegno di aumento di capitale sociale, dovrà fare una scelta importante in termini di politica di bilancio, destinando a questa operazione risorse che potrebbero essere destinate ad altri investimenti. Ovviamente lo faremo nella misura in cui questo obiettivo di rilancio sia condiviso da tutto il territorio. Abbiamo anche affermato, nel passato, come non vi fosse necessità di una fusione con altri enti fieristici, come da qualcuno suggerito in coerenza con uno scenario complessivo che promuoverà gli accorpamenti. Abbiamo però auspicato che si possa rafforzare la collaborazione a livello regionale per un migliore coordinamento tra fiere: peraltro questa dinamica non ci pare al momento nelle agende attuali degli altri quartieri fieristici».

“E’ però successo – commenta– un fatto nuovo. Nel corso del Consiglio della Camera di Commercio di lunedì 22 dicembre la richiesta di aumento di capitale sociale è stata esaminata e si è proposto di procedere con un aumento limitato al 2015 per una cifra di 500 mila euro. Questa decisione lascia nell’indeterminatezza il futuro della società e ovviamente non risolve il problema posto dal Consiglio di amministrazione di rafforzamento di medio periodo della società. A mio parere, rischia di diventare inutile anche lo sforzo di assicurare l’aumento limitato a un terzo delle richieste del Cda. Il Comune di Piacenza procederà nelle prossime settimane a una verifica conclusiva sulle intenzioni del sistema istituzionale e delle rappresentanze economiche su Piacenza Expo, nell’auspicio che si possa guardare con realismo e coraggio al futuro. Se da questo confronto scaturirà una valutazione complessivamente negativa, dovremo guardare alle soluzioni alternative che, comunque, prevederebbero un ridimensionamento del ruolo di Piacenza Expo, che costituisce attualmente un presidio prezioso per l’immagine piacentina e un generatore di business sul nostro territorio, creando un vuoto urbano significativo in un’area importante della città».


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