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«Blocco di potere in Vaticano, i cambiamenti sono di una lentezza sconfortante»

Il giornalista e conduttore televisivo Gianluigi Nuzzi a Piacenza per presentare il suo ultimo libro ‘Peccato originale’. «Una storia nella quale si intrecciano tre fili: quello del sangue, quello dei soldi e quello del sesso»

Da sinistra Gloria Zanardi, Gianluigi Nuzzi, Nicoletta Marenghi (foto Trespidi)

«All’interno delle mura di San Pietro c’è un abuso di potere che consente a qualcuno di fare ciò che gli pare, di fare carriere brillanti, di agire all’oscuro di tutti». A raccontare questi fatti è stato il giornalista e conduttore televisivo della trasmissione ‘Quarto Grado’ di Rete4, Gianluigi Nuzzi. A Piacenza, nell’auditorium della ‘Fondazione di Piacenza e Vigevano’ ha presentato il suo ultimo libro ‘Peccato originale’. Dopo ‘Vaticano SPA’, ‘Sua Santità’ e ‘Via Crucis’, Nuzzi si è concentrato sui conti segreti, le verità nascoste e i ricatti, tutto ciò che riguarda il blocco di potere che ostacola la rivoluzione di Papa Francesco. La presentazione del libro è stata organizzata da Gloria Zanardi, presidente dell’associazione ‘ControCorrente’ e consigliera comunale.

«A distanza ormai di cinque anni dalla sua elezione abbiamo visto che una buona parte di queste riforme sono rimaste ferme sulla carta o si sono bloccate a metà. Perché c’è chi ostacola e imbriglia il nostro Pontefice, chi coltiva degli interessi all’interno della Curia che sono antitetici rispetto al vangelo. ‘Peccato originale’ scava in questi segreti, cerca di capire come questo blocco di potere si è formato, è una storia nella quale si intrecciano tre fili: quello del sangue, quello dei soldi e quello del sesso». «Riuscirà Papa Francesco a risanare questo sistema?» ha chiesto a Nuzzi la giornalista Nicoletta Marenghi, moderatrice della serata. «Se sarà un pontificato lungo è possibile che questo avvenga. Io parlo sempre di rivoluzione dolce di papa Francesco, credo che in quel mondo gli strappi siano immaginabili: quella è una monarchia dove c’è un Papa che deve rappresentare soprattutto l’unità della Chiesa».

Nuzzi ha spiegato che il blocco del potere inizia con Paolo VI: «Ci sono nomi, fatti e transazioni finanziarie: un blocco che si è infittito negli anni e si è intrecciato con gli altri due filoni trattati nel libro. C’è chi ha fatto indagini in Vaticano, sbagliando, ma ciò nonostante ha fatto carriere brillanti. Quando si dimise Ratzinger temevo ci fosse una sorte di colpa all’interno del Vaticano, che lo avessero indotto a questa scelta drammatica, clamorosa e rarissima all’interno della Chiesa. La rinuncia è stata studiata e preparata dal Pontefice. C’era qualcosa che ancora oggi tormenta la Chiesa».

Secondo il giornalista e conduttore televisivo «non c’è solo un tradimento da parte degli uomini di Chiesa». Come il caso di Emanuela Orlandi: «Non ho prove ma una serie di indizi che mi portano a pensare che chi comanda i giochi di potere ha portato alla rinuncia di Papa Benedetto XVI, che prima cerca di chiudere una serie di cose che sarebbero finite nei fianchi del successore. Cosi noi non sapremo mai che fine ha fatto quella pover ragazza ma tutto rimarrà nelle carte di quel blocco di potere. Si sa che è stata vittima di attenzioni sessuali. Si tratta di capire se avvenute nel complesso della basilica o nelle zone adiacenti. Oppure se rapita e portata a qualche festino sempre a scopo sessuale. Nei giorni antecedenti la sua scomparsa c’erano persone che la seguivano e sono state riconosciute come esponenti della banda della Magliana. Siamo vittime di un sabotaggio continuo sulla verità e così anche la storia di Emanuela».

Infine parla degli scandali sessuali: «Fino a poco tempo fa non si poteva parlare in televisione di pedofilia perché gli italiani la consideravano un argomento respingente, cioè i programmi perdevano ascolti. Adesso c’è interesse e maturità nell’ascolto. Nel libro racconto una storia che è fortemente di potere. Si tratta di ragazzini delle medie che devono capire se hanno la vocazione, se hanno la linea del Signore. Vanno in Vaticano, frequentano un preseminario dove vanno a scuola, hanno le proprie camerette e la grande occasione di servire la Messa in Basilica. Per questo vengono chiamati ‘chierichetti del Papa’». Facendo i nomi Nuzzi spiega: «Un ragazzo polacco racconta di alcuni abusi che vedeva ai danni del suo compagno di camera: è andato dal cardinale Comastri e dai suoi superiori ma quando ha denunciato è stato cacciato dal seminario. Ho raccontato questa storia perché la Chiesa ha reagito male di fronte ai fatti: occorre verificare e accertare se effettivamente sono ragazzini che hanno deciso di raccontare la verità. Ma nessun provvedimento è stato adottato, se non espellere la vittima di quello che sarebbe dovuto essere un assistente spirituale. Dopo la pubblicazione del libro più di una volta ha tentato il suicidio perché non stava avendo l’aiuto che avrebbe dovuto ricevere, non ha i soldi per potersi difendere. Ho cercato di fargli avere un aiuto psicoterapeutico perché mi sembra doveroso come uomo ed essere umano. Spero si faccia chiarezza anche se sono stanco di tutto questo perché i cambiamenti sono di una lentezza sconfortante».


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