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Alle esequie di mons. Bozuffi il ricordo di Carlo Mistraletti e Gian Carlo Bianchini

Grande partecipazione di clero e di popolo di Dio al funerale del grande sacerdote, docente ed educatore mons.  Antonio Bozzuffi ( 1921- 2017) sabato 1 aprile alle 9,30 nel Duomo di Piacenza. Sono state molto pertinenti e appropriate sia la Lettura sull’antinomia tra la legge e lo spirito sia, e ancor più, l’Omelia del vescovo Gianni Ambrosio attenta alla personalità e alla fede di chi ha terminato il “pellegrinaggio terreno”.  La Paternità e la Profezia sono emerse anche nei discorsi biografici “laici”, molto sentiti, da parte di Carlo Mistraletti e di Gian Carlo Bianchini sulle esperienze e il sistema educativo vissuti con don Antonio a partire dagli anni ’60, ai tempi del movimento di Gioventù Studentesca ( entro  la triade valoriale: Bassa, Cultura, Missione). Il primo, medico e scrittore, ha affermato che Bozzuffi è stato il don Giussani piacentino per quanto ha influenzato beneficamente la crescita di tantissimi giovani studenti liceali e universitari.  “Era dotato di un fisico robusto- ci ha condotto dai torrenti alpini alle vette del monte Rosa- e una mente rigorosa e didattica. Per il rapporto dialettico tra natura e cultura e come stile “bioetico” è vissuto e morto come Karol Wojtyla! Il secondo, economista e parlamentare, ha ricordato le tante iniziative culturali e pratiche (non solo nell’Azione Cattolica prima e in Giovent.S. poi) in una dimensione umanistica integrale che non escludeva nessuna realtà ed esigenza umana personale e sociale.  L’attenzione alla persona è sempre stata fonte di salute, di impegno e di costruttività locale e universale. Molti giovani hanno concordato o avuto in lui un maestro di vita.


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